GRIFO D’ATTACCO – Il Genoa ha acceso il suo “confeugo”

Il punto strappato alla Juventus è d'oro, come la maglia e come Albert

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Un Genoa superbo blocca la Juventus meritando il pareggio in un Ferraris che ha fatto fare bella figura a tutto l’ambiente genoano. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 328ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Il Grifone riscatta il passo falso di Monza. «É un punto d’oro, come la maglia esibita, e come d’oro è questo ragazzo islandese divenuto il punto di riferimento tecnico del Genoa: Gudmundsson è un calciatore di prima fascia che la società rossoblù ha fatto bene a blindare prontamente con un nuovo contratto. Il suo gol, nato da una giocata eccezionale di Ekuban che prima stoppa di petto e poi serve di testa avendo dato uno sguardo al centro con la coda dell’occhio, ha un peso speciale verso la salvezza. Fino all’errore di Badelj, la partita era bloccata ed esasperatamente tattica: il termine “noioso” impiegato da Allegri si è rivelato opportuno perché il Genoa, quando gioca al Ferraris, mette in crisi chiunque e Gilardino è capace di preparare le partite contro le grandi del campionato. I rossoblù hanno complicano la vita ai bianconeri, gli sono stati superiori per intensità e contrasti».

Il Genoa ha provato a vincerla? «Sì, questo messaggio è contenuto nel rilancio diretto di Martinez per Gudmundsson a tempo quasi scaduto: una volta agguantato il cross di Iling-jr, il portiere spagnolo poteva sdraiarsi a terra e attendere il triplice fischio, invece ha pescato Albert oltre la metà campo ma Szczesny è stato provvidenziale con l’uscita fuori area. Il Genoa ha avuto coraggio con la costruzione dal basso onde evitare palle alte sulle quali la Juventus è maestra nel piazzamento e nel duello con Gatti, Bremer e Danilo. Ho apprezzato la partita di Martinez, il suo rischio è calcolato da mister Gilardino: con continui rinvii, il Grifo avrebbe perso molti più possessi palla. Il punto è ampiamente meritato».

É tornato Bani. «Troppo importante il recupero di questo esperto difensore che ha raggiunto una maturità di carriera che gli consente una lettura anticipata del gioco. Bani alza la qualità della prestazione difensiva perché sa mettere più attenzione nei dettagli ed è un leader della retroguardia. Con lui in campo, il Genoa ha concesso il giusto a una squadra che normalmente è cinica e sa sfruttare gli episodi: Bani ha rischiato con il tocco di mano ma non so quanto sia stata determinante la sua interferenza. Allegri ha evitato le consuete polemiche arbitrali, compreso il brutto fallo da espulsione diretta di Malinovskyi su Yildiz. Faccio i miei complimenti a Gilardino: ha indovinato tutte le mosse tattiche, soprattutto in corsa, ed è stato premiato con il subentro decisivo di Ekuban per Vasquez e lo spostamento di Messias – che, come dice Eranio, ha fatto anche il terzino – sulla fascia di Cambiaso».

Che cosa si aspetta dalla trasferta di Reggio? «Mi sia consentito il paragone con un’antica tradizione della nostra città, rievocata oggi: spero che il Genoa abbia acceso il suo “confeugo” e che possa continuare ad ardere contro il Sassuolo. Che sia un punto di partenza, una spinta d’entusiasmo per iniziare a fare punti anche lontano da Genova. Spero che Messias non abbia particolari ripercussioni fisiche, sul recupero immediato di Retegui filtra pessimismo. Servirà lo stesso coraggio e la stessa personalità esibita contro la Juve, benché se l’avversario non offra pari stimoli: il Sassuolo ha dei buoni calciatori offensivi ma è una squadra che concede con difensori non propriamente all’altezza di questa difficile Serie A».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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