Il Genoa Women vince 4-1 a Trani in rimonta con una travolgente ripresa

Le ragazze di Antonio Filippini hanno concluso nel modo migliore il girone d'andata

Il Genoa Women festeggia dopo la vittoria a Trani (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Le Grifonesse di Antonio Filippini hanno vinto un fondamentale «match-salvezza» sul campo dell’Apulia Trani (la squadra pugliese, vincitrice della Coppa Italia 1983 e per tre edizioni consecutive – 1984, 1985 e 1985/1986 – dello Scudetto, era sempre stata sconfitta nelle prime tredici partite – sette delle quali in casa – di Campionato, ma nelle ultime due, entrambe disputate in trasferta, aveva pareggiato 0-0 con la Sassari Torres e vinto 2-1 con il Trento) con un «rotondo» 4-1, concludendo nel migliore dei modi il girone d’andata, in cui la compagine rossoblù è stata quasi sempre tra le tre squadre «virtualmente» retrocesse, con 14 punti e mettendosi dietro cinque squadre (Arezzo, Tavagnacco, Sassari Torres, Trento e Apulia Trani).
Chissà se qualche attempato tifoso locale avrà ricordato nel secondo tempo, durante l’irresistibile rimonta delle rossoblù, quella che nello stesso stadio il Trani aveva subìto domenica 12 giugno 1966, dopo l’illusoria rete del vantaggio di Santo Barbato dopo dodici minuti di gioco, con le reti di Mauro «Bicicletta» Bicicli III mezz’ora dopo e di Eugenio Brambilla al 19’ della ripresa in quella che è stata l’ultima partita interna della compagine pugliese nella «cadetteria» e fino a oggi l’unica apparizione del Vecchio Grifone a Trani?
Nel primo tempo il Genoa, schierato con Noemi Monetini in posizione di ala sinistra (con il precedente allenatore Marco Oneto agiva da terzina sinistra), si è visto negare nel primo quarto d’ora di gioco la rete del vantaggio da due grandi respinte con il piede sinistro della portiera Giulia Meleddu e ha «pagato pedaggio» nell’unica vera azione da rete costruita dalle avversarie in tutto l’arco dell’incontro; nella ripresa ha dominato: in particolare, una giocatrice, la svedese Filippa Millqvist, che «ha fatto sconquassi» con la sua velocità e la sua abilità tecnica nella difesa tranese.
Ecco le azioni principali dell’incontro:
5’ del primo tempo: Caterina Bargi si vede respingere con il piede sinistro dalla portiera Meleddu il pallone proveniente da una deviazione difensiva di testa della rumena Claudia Bistrian un tiro di sinistro in mischia da sei metri che si sarebbe infilato nell’angolino basso sinistro.
14’ del primo tempo: gran tiro di interno destro della moldava Nadejda Colesnicenco da ventuno metri in posizione centrale che sfiora la traversa della porta genoana.
14’ del primo tempo: Giorgia «Gina» Bettalli, defilata sulla destra, su lancio «illuminante» di destro dalla «tre quarti» di Bargi, si presenta in solitudine davanti alla portiera tranese, ma non riesce ad alzare la traiettoria del suo tiro di interno destro in posizione leggermente defilata sulla destra a dieci metri dalla linea di fondo, che viene respinto, ancora una volta con il piede sinistro, da Meleddu
43’ del primo tempo: Penelope Riboldi, inspiegabilmente lasciata libera, «addomestica» con un ottimo «controllo orientato» di sinistro un traversone dalla sinistra effettuato di sinistro della capitana, la rumena Laura Rus, e batte con un diagonale di destro Matilde Macera a cinque metri dalla linea verticale sinistra dell’area di porta.
9’ del secondo tempo: Bargi con un angolatissimo diagonale rasoterra di interno destro trasforma, vanificando il tuffo sulla sua destra di Meleddu, il calcio di rigore guadagnatosi con un aggancio volante in mezzo all’area di rigore con il destro – spalle alla porta – su traversone a mezz’altezza di Millqvist, in cui aveva preso un calcione da Rossella Tata.
13’ del secondo tempo: dopo quello «classico» dagli undici metri, Bargi trasforma ancora con l’interno del piede destro un «calcio di rigore in movimento» da sei metri su traversone rasoterra dalla destra – a pochi centimetri dalla linea di fondo – della «solita» Millqvist, brava a impadronirsi del pallone dopo averlo conteso alla franco-camerunense Marie Conchita Patricia Lissom Matip.
24’ del secondo tempo: in un’azione «remake» della precedente Bargi da nove metri colpisce con lo stinco destro da nove metri un pallone che Meleddu non ha difficoltà a bloccare.
31’ del secondo tempo: appena entrata, Fabiana Costi decide di entrare all’esordio con la maglia del Genoa nella storia del Vecchio Grifone come il giocatore (mettendo insieme maschi e femmine) il cui ingresso e la cui prima rete hanno la minore distanza temporale (trascorrono quarantotto secondi dalla sua entrata in campo e trenta dalla ripresa del gioco con una rimessa laterale in favore della compagine ospite): l’esperta calciatrice «aggredisce la profondità» su lancio di Bettalli e «trafigge» Meleddu con un diagonale rasoterra di interno sinistro in scivolata da sette metri, che si infila nell’angolino basso sinistro.
36’ del secondo tempo: Bettalli, defilata sulla destra con un tiro di sinistro da venti metri, che si infilerebbe nell’angolino basso sinistro, chiama Meleddu a una difficile deviazione in tuffo sul fondo.
38’ del secondo tempo: su un lancio in profondità di destro di Costi – evidentemente non ancora appagata dall’exploit precedente! – che prima ha «addomesticato» la sfera di testa, Millqvist, dopo aver «bruciato» sullo scatto Lissom Matip e aggirato sulla sinistra Meleddu, fattalesi incontro, dribblandola in velocità con il piede destro, segna da posizione defilatissima, a un paio di metri dalla linea verticale dell’area di rigore e a otto da quella di fondo, calciando di interno sinistro – il suo piede meno «educato» – il pallone nella porta sguarnita.

TABELLINO

Trani (BT), Stadio “Nicola Lapi”, domenica 29 gennaio 2023, ore 14:30
Apulia Trani 80-Genoa 1-4 [XV giornata del Campionato di Serie B 2022/2023]
Arbitro: M. Maresca [Napoli]
Marcatrici: nel primo tempo al 43’ Riboldi (A); nel secondo tempo al 9’ Bargi (G) su calcio di rigore, al 13’ Bargi (G), al 31’ Costi (G), al 38’ Millqvist (G).
Apulia (4-3-3): 12 Meleddu; 27 Riboldi, 22 Delvecchio, 15 Lissom Matip, 7 Ventura; 8 Bistrian, 66 Chiapperini, 20 Colesnicenco, 10 Sgaramella; 9 Rus, 71 Tata. Allenatore: Tomasicchio.
Genoa (3-4-3): 71 Macera; 23 Oliva (dal 41’ del 2° T.: 74 Lucafò), 28 Parolo, 16 Hellström; 4 Bettalli,17 Smith Ygfeldt (dal 10’ del 2° T.: 20 Campora), 5 Abate, 8 Fernandez; 13 Millqvist (dal 40’ del 2° T.: 9 G. Parodi), 22 Bargi (dal 41’ del 2° T.: 21 Lucia), 30 Monetini (dal 30’ del 2° T.: 80 Costi). Allenatore: A. Filippini.
Note: Osservato un minuto di raccoglimento prima dell’inizio dell’incontro per ricordare l’ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti (dal 199 al 2014) e della Federazione Italiana Giuoco del Calcio (dal 2014 al 2018) ed ex commissario della Lega di Serie A (dal 2017 al 2019) Tavecchio, deceduto sabato 28 gennaio 2023 all’età di 79 anni, e un altro minuto di raccoglimento al 23’ del 1° T. per ricordare gli ebrei italiani deportati – e quasi tutti uccisi o messi in condizione di morire – nei campi di concentramento nazionalsocialisti dal 1943 al 1945, che partivano con i treni piombati dal binario 21 (doveva essere fatto al 21’, ma l’evoluzione della partita non lo ha consentito) della Stazione Centrale di Milano, e favorire la cultura del dialogo interetnico; Ventura è omonima totale e coetanea della giocatrice del Ravenna (entrambe si chiamano Sara e sono nate nel 2002; la giocatrice dell’Apulia il 19 luglio, quella della compagine romagnola il 1° gennaio).

Stefano Massa

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