Federsupporter, rimborso voucher per i tifosi: “The Show must go on”(evocando i Queen), questo è il calcio?

Come nello spettacolo, il sistema football vuole scaricare i costi direttamente sui tifosi non rimborsando i biglietti e le quote degli abbonamenti

Alfredo Parisi, presidente di Federsupporter

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Il diritto al rimborso dei biglietti non utilizzati per uno spettacolo non realizzato ha avuto un intervento a “gamba tesa” (per usare termini calcistici) da parte di un Mostro della musica: Paul McCartney in occasione dell’annullamento del suo tour in concerto.

“E’ veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possono riavere i loro soldi”.

E ciò che più avvicina il settore spettacolo a quello calcistico è la motivazione: “Per evitare il fallimento degli operatori che sarebbero stati costretti a restituire quanto pagato dai fan, ha inventato i voucher, buoni da sfruttare entro 18 mesi…. ma che ha scaricato il peso della crisi sul consumatore.” (cfr. Il Corriere della Sera, 11 giugno 2020, pag. 41, di Andrea Laffranchi).

E che cosa sta cercando di fare il sistema calcio se non scaricare i costi direttamente sui tifosi (spettatori di uno show calcistico, che sarà finto)?

Questa, se non altre e più tecniche e giuridicamente valide ragioni, esposte nei suoi articoli da Federsupporter, mi sembrano “note” di conferma dei diritti, sempre invocati, a tutela dei tifosi e, nel contempo, un epitaffio sulla morte del calcio come vero spettacolo agonistico.

Alfredo Parisi

Presidente Federsupporter

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