Federsupporter e Movimento Consumatori pronti a tutelare i diritti degli abbonati alle pay tv

L'associazione di tutela dei diritti dei tifosi: «Se, infatti, può essere condivisibile che, per una finalità di carattere solidaristico-sociale, alcune delle prossime partite del campionato di calcio possano essere trasmesse in chiaro, tuttavia non è ammissibile che ciò avvenga a spese degli utenti»

Alfredo Parisi, presidente di Federsupporter

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Con riferimento  ad alcune notizie di stampa secondo cui tra Governo e Pay TV, sarebbe per essere definito un accordo per la trasmissione in chiaro di alcune partite della prossima ripresa del Campionato di calcio (cfr le dichiarazioni del Ministro Spadafora su “La Gazzetta dello Sport”, 12 giugno 2020, pag. 11), si ritiene opportuno precisare quanto segue.

Così come già fatto a tutela dei diritti e degli interessi collettivi degli abbonati alle società di calcio, relativamente al rimborso della quota parte di abbonamento non fruibile a causa  della decisione di giocare tali partite a porte chiuse, allo stesso modo, Federsupporter, d’intesa ed in unione con il Movimento Consumatori, si dichiara disponibile a tutelare i diritti e gli interessi collettivi degli abbonati alle Pay Tv.

Se, infatti, può essere condivisibile che, per una finalità di carattere solidaristico-sociale, alcune delle prossime partite del campionato di calcio possano essere trasmesse in chiaro, tuttavia non è ammissibile che ciò avvenga a spese degli abbonati alle Pay TV.

Pertanto, ove alcune di tali partite fossero trasmesse in chiaro, da parte delle stesse Pay TV dovrebbe essere rimborsata ai loro abbonati una quota del costo dell’abbonamento, proporzionale alla suddetta trasmissione in chiaro.

In alternativa, potrebbe anche essere prevista, qualora accettata dall’abbonato,  la compensazione del minor valore del prezzo di abbonamento, mediante l’offerta di sconti o di servizi aggiuntivi, in misura adeguata alla trasmissione in chiaro.

Per concludere, in linea di principio, non è più accettabile che i tifosi, sia quali acquirenti di abbonamenti alle società di calcio, sia quali acquirenti di abbonamenti alle Pay TV, siano considerati consumatori di seconda serie , a spese dei quali e con i quali  si possa fare tutto ciò che si vuole.

Tanto più in un calcio che, come è dimostrato dalla ripresa del campionato, esclusivamente per ragioni economiche, esso è ormai diventato non più uno sport, bensì solo un business.

Alfredo Parisi – Presidente Federsupporter

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