ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – ERALDO PIZZO: «Bella l’amicizia tra genoani e napoletani ma in campo ognuno pensi per sè»

Il fortissimo pallanuotista medaglia d'oro alle olimpiadi del 1960 si sofferma sul valore dell'amicizia nello sport e sulla forte attrazione tra genovesi e napoletani


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Il suo nome è Eraldo Pizzo ma ormai per tutti è semplicemente il “Caimano”. Un mostro sacro della pallanuoto e dello sport più in generale, con il fiore all’occhiello della medaglia d’oro alle olimpiadi 1960. Molto spesso i complimenti sono sprecati ma sostenendo che il genovese è stato il più forte giocatore della storia ci si attiene alla realtà dei fatti. Ben quattrocentocinquanta partite disputate in serie A con un palmares che recita sedici scudetti ed una coppa dei campioni. Traguardi che, senza le milleduecento reti segnate in partite ufficiali, le sue squadre di appartenenza difficilmente avrebbero raggiunto. Attualmente direttore sportivo della Pro Recco, Pizzo è anche un grandissimo genoano come conferma dall’intervista esclusiva rilasciata a Pianetagenoa1893.net.

Domenica scocca il momento di Genoa – Napoli, partita molto affascinante sia per il valore delle squadre che per la grande amicizia che unisce le due tifoserie…

«Sicuramente tra genoani e napoletani esiste un buon rapporto ma, come è giusto che sia, durante i novanta minuti, ognuno penserà ai propri colori nell’auspicio di vincere la partita. Di sicuro non ci sarà l’astio di un derby o di un match tra rivali storiche che non si sopportano, ma, al di là dell’amicizia, l’obiettivo sarà per tutti lo stesso: aggiudicarsi i tre punti in palio. Su un aspetto credo di non sbagliarmi: sarà una partita molto bella, tra due squadre che giocano molto bene al calcio. Il caso vuole che l’ultima gara che ho visto allo stadio sia stata proprio un Genoa – Napoli, terminata con quello 0-0 che garantì ad entrambe la promozione in serie A. E domenica farò il mio ritorno al “Ferraris” per assistere di nuovo alla sfida tra rossoblù e biancazzurri. L’unico rammarico è che, rispetto a qualche anno fa, non sia più possibile decidere un’ora prima dell’inizio dell’incontro di andare allo stadio ma si debba obbligatoriamente premunirsi con largo anticipo».

Molto particolari anche le sfide tra Pro Recco e Posillipo. Come sono i rapporti tra le due società?

«Napoli ha sempre avuto ottime squadre di pallanuoto e, per questo motivo, è sempre esistito un certo antagonismo. Prima la Rari Nantes Napoli, poi la Canottieri Napoli, ora il Posillipo. Così come nel rugby, anche nel nostro sport le tensioni non vanno oltre la partita, ed una volta finita la contesa non restano code polemiche qualunque sia stato il risultato. L’amicizia è bella al di fuori dei campi o delle piscine: non a caso gli scontri più duri li ho sempre avuti con le persone più care, uno su tutti Pucci della Lazio».

Quali sono le similitudine e le differenze sotto il profilo caratteriale tra genovesi e napoletani?

«Siamo persone molto diverse ma assieme stiamo molto bene. Io sono felice di essere ligure e devo ammettere che, nonostante Rubinho potesse risparmiarsi di dichiarare che i genovesi sono chiusi, soprattutto a poche settimane dal suo approdo a Palermo e dopo essere stato consacrato proprio nella nostra città, condivido le sue parole. Quando un genovese concede la propria amicizia, però, non ci sono dubbi: è amicizia vera. Napoletano, invece, è l’allenatore della Pro Recco, Pino Porzio. Ripeto, genovesi e napoletani sono diversi ma il buono ed il cattivo sta da entrambe le parti così come in ogni parte del mondo. Porzio dice che il mio carattere è più vicino a quello dei suoi concittadini rispetto a quello dei genovesi. Non saprei dire ma di certo quando vado a Napoli mi sento un po’ a casa mia…».

Claudio Baffico

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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