Riguardo l’astensione dal lavoro proclamata dall’AIC per l’11 e 12 dicembre prossimo, ferma restando la legittimità di tale iniziativa ( i calciatori professionisti sono lavoratori dipendenti) , poiché la suddetta astensione rappresenta la forma più estrema di autotutela sindacale, ritengo che sarebbe stato e sarebbe forse preferibile ricorrere a forme più graduate ed intermedie.
Penso, per esempio, alla redazione, all’illustrazione ed alla diffusione alla pubblica opinione, mediante conferenze stampa ed anche pubblicazione a pagamento su grandi quotidiani nazionali, in specie sportivi, di un documento che esponga e spieghi le principali ragioni della categoria.
Penso, inoltre, alla devoluzione dell’equivalente degli emolumenti relativi ad una gara di campionato a scopi ed enti benefici, anche a dimostrazione del fatto che il malcontento e la protesta della categoria non sono attribuibili, secondo quella che oggi sembra essere l’opinione comune e prevalente, ad avidità, cinismo, egoismo, alla difesa oltranzistica ed irragionevole di privilegi, temuto conto che i calciatori, in specie i più noti ed affermati, oltreché da ammirazione ed affetto, sono circondati anche da una inevitabile e forte invidia sociale.
Massimo Rossetti (Responsabile area legale Federsupporter)
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