Dove osa il Grifone: i tre minuti finali che hanno fruttato ben sette punti

“À bout de souffle” (Fino all’ultimo respiro): il titolo del film di Jean-Luc Godard ben si adatta al trend del Genoa 2015/16 che in quasi un quarto delle gare sin qui disputate ha conquistato la bellezza di sette punti proprio con le luci della sala già accese. Che patemi d’animo, con buona pace delle coronarie […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

“À bout de souffle” (Fino all’ultimo respiro): il titolo del film di Jean-Luc Godard ben si adatta al trend del Genoa 2015/16 che in quasi un quarto delle gare sin qui disputate ha conquistato la bellezza di sette punti proprio con le luci della sala già accese. Che patemi d’animo, con buona pace delle coronarie dei tifosi.

Il primo a mettere alla prova le unità complesse di cardiologia è stato Tachtsidis, il quale ha messo in rete il gol della vittoria interna sul Chievo (3-2). Poi Laxalt ha indossato camice bianco e fonendoscopio ed ha insaccato il pari esterno a Torino con i Granata (3-3). E adesso Pavoletti, che per non esser da meno ha provato la funzionalità dei pacemaker sigillando “all’ultimo respiro” i tre punti contro il “suo” vecchio Sassuolo. I minuti a rischio infarto? 93’, 94’ e 95’, per una escalation che non ha precedenti nella storia recente e passata del Vecchio Balordo.

Occorre prestare molta attenzione al Grifone, poiché i “botti” sono quasi sempre stati sparati nelle ultime fasi dei match sin qui disputati: Gakpé al 76’ (raddoppio in Genoa-Hellas Verona 2-0), Perotti al 76’ (rigore del pareggio in Udinese-Genoa 1-1) e nuovamente Gakpé al 75’ (pareggio definitivo in Frosinone-Genoa 2-2) per un totale di due punti conquistati nell’ultimo quarto d’ora di gara.

Parafrasando “Dove osano le aquile”, altro famoso film: “Dove osa il Grifone”.

Alfonso Magno

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.