CORRIERE DELLA SERA – Come cambieranno gli stadi?

Dopo un periodo a porte chiuse di almeno un anno, il quotidiano lancia l'ipotesi di ingressi scaglionati e capienze ridotte, con ultrà seduti

Genoa Genoa-Ascoli
La Gradinata Nord (Foto Genoa cfc Tanopress)

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L’epidemia di Coronavirus cambierà molto le modalità di accesso agli stadi. E’ quanto riporta stamane il Corriere della Sera in un servizio riguardante i possibili scenari. Il quotidiano riporta le opinioni in merito di illustri epidemiologi come Zach Binney della Emory University di Atlanta, secondo cui gli impianti potrebbero rimanere chiusi ai tifosi per un anno-un anno e mezzo: «A meno di miracoli, dovremo privarci a lungo di questo piacere» ha affermato il virologo italiano Roberto Burioni. In una fase successiva, si potrebbe ipotizzare ingressi scaglionati e capienze ridotte, a causa del distanziamento del pubblico tra un posto e un altro, con ultrà seduti. Ci sarebbe un problema per le mascherine: fino a qualche mese fa sarebbero state vietate, perché impediscono l’identificazione dei tifosi, invece potrebbero essere obbligatorie per lungo tempo e magari griffate con i colori dei club, come ad esempio in rossoblù e con il simbolo del Grifone per il Genoa.

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