Correva l’anno 1954: il destino aiutò il Genoa che superò la fortissima Inter

Il portiere nerazzurro Ghezzi fu costretto a uscire per un colpo involontario alla tempia dal suo compagno Bonifaci: gli ospiti campioni d'Italia furono ridotti in 10 uomini, il Grifone vinse 2-0


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«Difficile compito per il Genoa vincere contro i campioni d’Italia dell’Inter, ancora imbattuti fuori casa». Iniziava così “La Settimana Incom”, il cinegiornale proiettato all’epoca nelle sale di tutta Italia, il suo resoconto sulla vittoria inaspettata del Grifone per 2-0 sul biscione nerazzurro. Dopo 10 giornate, la classifica della serie A faceva già capire il divario delle forze in campo nel gelido pomeriggio del 21 novembre 1954 al “Luigi Ferraris”: Inter al secondo posto a 12 punti, a cinque lunghezze dal Milan capolista, mentre il Grifone era a quota 7 punti a ridosso della zona retrocessione. Ma sul Tempio rossoblù c’erano due elementi importanti: il sostegno di oltre 25mila tifosi e il destino o la fortuna, chiamatelo come volete, che mostrò il suo volto benevolo ai rossoblù in quella occasione.

I primi 25 minuti furono molto grigi, senza alcun tiro o occasione da gol: il tecnico György Sárosi era riuscito a bloccare con un’abile ragnatela le velleità offensive degli ospiti. All’improvviso, un gran tiro del nerazzurro Mazza dai venti metri fu deviato, con un gran colpo di reni dal portiere rossoblù Franzosi. Il Genoa non stette a guardare: dopo appena un minuto Pestrin tenta un’azione a percussione in area di rigore. Il giocatore fu ostacolato da Bernardin e Giacomazzi, perse l’equilibrio e cadde a terra: l’arbitro Pieri fece cenno di proseguire.

Al 30’ minuto arrivò l’episodio che cambiò di colpo la partita. Mischia furibonda in area interista, Ghezzi si lanciò sul pallone ma il compagno di squadra Bonifaci gli tirò, in modo del tutto involontario, una dura ginocchiata alla tempia. L’estremo difensore restò a terra per alcuni secondi e poi si rialzò: nel finale del primo tempo non fu impegnato, e nessuno si accorse che il suo stato di salute è precario. Durante l’intervallo Ghezzi incominciò negli spogliatoi a vaneggiare e poi cadrà svenuto: il medico sociale dell’Inter non perse tempo e lo fa ricoverare subito in ospedale.

Nel secondo tempo, Giacomazzi sostituì Ghezzi tra i pali: all’epoca non esistevano ancora le sostituzioni e i campioni d’Italia erano ridotti in 10 uomini. La superiorità numerica esaltò subito il Genoa che si lanciò all’attacco: al 57’ il gol del vantaggio. “Roccia” Dalmonte servì un pallone al bacio per Carapallese che si involò lungo la fascia laterale destra: dalla bandierina lasciò partire un perfetto traversone, sponda di Mike per Frizzi che infila la rete con un tocco preciso sotto porta.

L’Inter reagì con orgoglio e chiude il Genoa nella propria area, ma senza riuscire a impensierire efficacemente Franzosi. Al 81’ è il trionfo rossoblù: Frizzi scocca un gran tiro dai venti metri, Giacomazzi, portiere improvvisato, si fa sfuggire il pallone dalle mani, mentre Carapellese in corsa scaraventa la sfera da due passi. E’ il 2-0 con cui si chiuse l’incontro. In classifica, l’Inter scese al quarto posto, mentre il Genoa mise tanto fieno in cascina per la salvezza: terminerà il campionato all’undicesimo posto su 18 squadre.

TABELLINO

Genoa: Franzosi, Cardoni, Becattini, Larsen, Carlini, Delfino, Frizzi, Pestrin, Mike, Dal Monte, Carapellese.

Inter: Ghezzi, Giacomazzi, Padulazzi, Bonifaci, Bernardin, Invernizzi, Armano, Mazza, Brighenti, Passarin, Lorenzi. Allenatore: Foni Alfredo

Reti: 57’ Frizzi, 81’ Carapellese

Arbitro: Pieri di Trieste

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