Coronavirus: lunedì il Genoa non tornerà ad allernarsi

In una call conference con il presidente Preziosi, l'allenatore Nicola, i dirigenti e il dottor Gatto è stato deciso di sospendere l'attività fino a nuove indicazioni

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(foto di genoacfc.it)

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Il Genoa non tornerà lunedì prossimo ad allenarsi a Pegli. Lo ha affermato il club in una nota sul sito ufficiale. Ecco il contenuto: «Dopo una conference-call tra il Presidente, i dirigenti, l’allenatore Davide Nicola e il dottor Pietro Gatto e sulla base dei consigli contenuti in un comunicato diramato oggi dai Medici della Serie A, la Società ha deciso di sospendere l’attività degli allenamenti previsti da lunedì, fino a nuove indicazioni. La decisione è rispettosa dell’interesse di tutti i tesserati del Genoa e delle loro famiglie.

Dalla conference-call, inoltre, emerge quanto segue:

La Società non ritiene responsabile e giusto procedere con la possibile ripresa degli allenamenti che era stata indicata per lunedì 16 marzo 2020. Non è inoltre possibile procedere con allenamenti fatti in piccoli gruppi, perché questo farebbe venire meno il concetto di allenamento di squadra e rischierebbe di essere controproducente per la salute dei tesserati. In questa particolare situazione, si farà il possibile per mantenere la condizione fisica e la concentrazione agonistica seguendo a distanza le indicazioni dell’allenatore, dei preparatori atletici e del nutrizionista della Società.

La Società, grazie al lavoro dello staff medico guidato dal dottor Pietro Gatto, continuerà a monitorare le condizioni dei tesserati, rilevando quotidianamente le temperature di tutti, sempre in via esclusivamente telefonica, volendo garantire anche così nel maggior modo possibile la salute di tutti.

Questa comunicazione vale anche come impegno a non lasciare il domicilio, nessuno è autorizzato ad andare al campo o in altri luoghi che non siano quelli indicati dalle norme in vigore (acquisto di generi di prima necessità). Tutto questo ribadendo la necessità di restare a casa, attenendosi a tutte le disposizioni già rese note per combattere il COVID-19». Dunque, i giocatori devono restare a casa, come previsto nelle misure di contrasto al Coronavirus nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 10 marzo.

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