La Corte Federale d’Appello, riunita oggi a Roma per esaminare il “caso” tamponi legato alla Lazio, – si legge sul sito ufficiale Figc – ha accolto in parte il reclamo proposto dalla Procura Federale e, per l’effetto, ridetermina in mesi 12 la sanzione dell’inibizione al presidente della Lazio Claudio Lotito ed in euro 200.000,00, l’ammenda a carico della società, conferma nel resto; respinto invece il reclamo proposto dalla Lazio, da Claudio Lotito, Ivo Pulcini e Fabio Rodia.
AGGIORNAMENTO ORE 19.25 – TMW spiega che Lotito rischia di decadere da tutti gli incarichi Figc. «Considerati i 2 mesi di inibizione che Lotito aveva ricevuto nel 2012 – scrive il portale – per “agentopoli”, infatti, si superano abbondantemente i 12 mesi più un giorno di squalifica in dieci anni che determinano da regolamento la decadenza da tutti gli incarichi federali. L’articolo 29 dello Statuto FIGC considera del resto eleggibili solo coloro che “non siano stati colpiti negli ultimi dieci anni, salva riabilitazione, da provvedimenti disciplinari sportivi definitivi per inibizione o squalifica complessivamente superiore ad un anno, da parte della Federazione nazionale, dal Coni, dalle Discipline associate e dagli Enti di promozione sportiva o da organismi sportivi internazionali riconosciuti».
La Lazio ricorrerà al Collegio di garanzia del Coni, che è l’ultimo grado di giudizio sportivo. Lo ha annunciato l’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile: «Siamo sorpresi, aspettiamo di leggere le motivazioni però se la Corte ha deciso così ci spiegherà, e se non saremo d’accordo procederemo davanti al giudice superiore».