Campionato 1900: il Genoa torna da Torino con la Challenge Cup

Il racconto della conquista definitiva del trofeo dopo tre tornei vinti dal Grifone


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La Sampierdarenese esordisce in Campionato sotto un diluvio di pioggia e… di segnature genoane

Genova, 8 aprile 1900
Negli ultimi anni l’attività calcistica del Genoa, che inizialmente ha giocato a Sampierdarena, ha creato in quella località interesse e spirito di emulazione: tre anni fa è nato il Football Club Ligure e l’anno successivo si è costituita una sezione calcistica all’interno della Società Ginnastica Sampierdarenese. La prima delle due formazioni si sarebbe dovuta confrontare nello scorso campionato con il Genoa, ma poi aveva dato forfait, mentre quest’anno la Sampierdarenese ha onorato l’impegno, affrontando i campioni d’Italia in una sfida impari, nella quale le possibilità di evitare la sconfitta erano minime (ad onta della vittoria di misura – per 1-0 – ottenuta, anche quella volta sotto la pioggia, dai genoani nell’incontro amichevole di due settimane fa, quando il loro impegno non era stato eccessivo). Il Genoa ha così avuto modo di provare una nuova formazione in quella che ufficialmente era una Semifinale di Campionato, ma, in pratica, è stato un allenamento in vista della Finalissima, che lo opporrà tra due settimane alla vincitrice dell’incontro che si giocherà domenica prossima in casa del Football Club Torinese, oggi vittorioso in rimonta per 2-1 sui rosa della Juventus, da cui, in caso di sconfitta, sarebbe stato agganciato a quota 6 punti in testa alla classifica del Girone Piemontese (ci sarebbe stato bisogno di uno spareggio tra la formazione che ha assorbito l’International Torino e la new entry nel campionato italiano), e il Milan, unica rappresentante della Lombardia, che farà il suo esordio assoluto a livello ufficiale.
Come nello scorso campionato il capitano James Richardson Spensley, che non gestisce più da solo la direzione tecnica, ma è coadiuvato da Ernesto De Galleani Armitage, Henri Arthur Dapples, Joseph William Agar e Howard Passadoro, ha messo insieme una squadra parecchio diversa da quella che si è confermata campione d’Italia nel 1899. Nell’incontro odierno, arbitrato da Norman Victor Leaver, l’uomo entrato per sempre nella storia del calcio italiano per la segnatura che esattamente ventitré mesi fa ha deciso a favore del Genoa nei tempi supplementari la prima Finalissima del Campionato Italiano, si sono visti Fausto Ghigliotti, mediano sinistro nel 1898 e portiere nel 1899, schierato terzino sinistro, Edoardo Pasteur I spostato nella linea mediana da destra al centro, con Passadoro passato dall’estrema destra dell’attacco – dove ha giocato Giovanni Bocciardo, che nel 1898 aveva ricoperto il ruolo di mezzala destra – a quella della mediana, e quattro esordienti: il portiere Aristide Parodi, il mediano sinistro Paolo Rossi, la mezzala destra Henman e l’ala sinistra George Dormer Fawcus, il quarantunenne presidente del Genoa (Agar gli ha «rispettosamente» lasciato la fascia laterale del settore d’attacco, schierandosi in posizione di mezzala sinistra). In pratica, della squadra campione d’Italia l’anno scorso sono «sopravvissuti» solamente sei elementi con i soli De Galleani Armitage e Dapples a ricoprire gli stessi ruoli, rispettivamente di terzino destro e centravanti.
La partita del Genoa contro i modesti avversari odierni, i quali si sono battuti con ardore nella loro difesa a oltranza di fronte ai loro titolati avversari, nei confronti dei quali si sono dimostrati nettamente inferiori nella qualità di gioco, è stata disputata nella ripresa sotto una pioggia copiosissima, che ha reso scivoloso il terreno di gioco, causa del serio incidente occorso al sampierdarenese Ferdinando Arnier (la sua forzata uscita per un infortunio al braccio destro dal campo, che ha lasciato i compagni di squadra in inferiorità numerica, ha accentuato il divario tra le due formazioni) si è conclusa con la vittoria dei biancoazzurri «a striscioni» per 7-0.

Stefano Massa

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