BALLARDINI: «Col Cesena vorrei rivedere la stessa aggressività  del secondo tempo con la Lazio»

Il tecnico ha spiegato che schiererà  Destro in attacco e porterà  Sculli in panchina. Dubbi per la presenza di Chico e Moretti


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Ballardini attende il responso del test dell’ultim’ora per convocare Chico e Moretti, colpiti da malanni fisici, per vedere se potrà convocarli per Cesena. Il tecnico genoano dovrebbe convocare a Cesena Sculli che però sarà in panchina: potrebbe giocare soltanto uno spezzone della partita nella ripresa. Il “Balla” ha spiegato che Palacio dovrebbe rientrare mercoledì in Coppa Italia a Milano contro l’Inter. In attacco giocherà Destro: «Nell’ultima partita si è sacrificato molto – ha affermato l’allenatore rossoblù – lui però ha le caratteristiche dalla prima punta. In attacco dobbiamo fare meglio, essere più concreti sotto porta». Su Jankovic c’è qualche perplessità: «Bisogna avere se ha nelle gambe due partite in pochi giorni» ha spiegato l’allenatore.  Poi una battuta sull’addio di Toni che è andato alla Juventus: «Ci sta tutto e il contrario di tutto nel mondo del calcio. C’erano state incomprensioni, forse non era più sereno, siamo contenti per lui».

E a proposito dei due impegni ravvicinati, Ballardini ha spiegato la sua opinione sul turn-over. «Di solito lo prendo in considerazione al terzo impegno di seguito. Pochi cambi, nessun stravolgimento a Cesena». Poi parla delle caratteristiche dell’avversario. «Dobbiamo essere attenti e concentrati, è un avversario caricato dalla vittoria di Brescia e i risultati positivi regalano sempre energie e consapevolezza. Sono bravi a difendere e gestire la palla, poi ripartono in velocità con Jimenez e Giaccherini e anche con le loro mezzali come Parolo». Come va dunque affrontato il Cesena? «Io ho il compito di mettere i giocatori nella posizione ideale – risponde Ballardini – per esprimersi al meglio. Mi piacerebbe rivedere la stessa aggressività del secondo tempo con la Lazio, quando siamo riusciti a prenderli alti e allargare gli spazi dando profondità al gioco». Poi si sofferma con i suoi trascorsi professionali in Romagna: «Aria di derby? Al contrario. Sono cresciuto nel Cesena come giocatore, ho preso lì il patentino di tecnico e ho iniziato la carriera di allenatore. Sarò sempre riconoscente».

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