Abodi su Radio 24: «Chi sa parli, basta omertà sulle scommesse»

Il Ministro dello Sport: «Io in questi giorni ho trovato soltanto persone che mi hanno fermato per strada: dispiacere, tradimento, amarezza, io penso che questo sia il dato più grave»

Abodi
Andrea Abodi (Foto Gabriele Maltinti/Getty Images)

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«Ma più che temere l’estensione bisogna fare in modo che esca quello che deve uscire perché non ci sia omertà perché questi sono temi che si affrontano di petto». Lo ha affermato Andrea Abodi, ministro dello Sport, nel corso di un’intervista rilasciata stamane ai microfoni di Radio 24. «Non si possono affrontare – ha proseguito – con quel senso un po’ ipocrita di dire speriamo che non esca. Adesso bisogna fare in modo di capire il danno procurato che non è soltanto quello nei confronti della reputazione del singolo calciatore, ed è un problema suo, del club e della Lega e del calcio generale, è lo stato d’animo che si genera nei confronti dei tifosi, anche quelli più piccoli. Io in questi giorni ho trovato soltanto persone che mi hanno fermato per strada: dispiacere, tradimento, amarezza, io penso che questo sia il dato più grave e questo bisogna tenerne conto perché il calciatore è qualcosa che va al di là dell’aspetto sportivo, è un punto di riferimento, in alcuni casi, anche un esempio. Quindi l’effetto prodotto può essere culturalmente devastante se non si spiega quello di cui stiamo parlando. Io penso ci sia soprattutto ipocrisia è un problema che è emerso e che va affrontato. Speriamo che chi deve parlare parli anche per dimostrare di aver compreso l’errore grave che ha fatto su sé stesso e nei confronti dell’intero sistema. Dopodiché le regole ci sono, i calciatori sanno, perché lo sanno, che non possono scommettere ed è paradossale che oltre a mancare a questo divieto scommettono pure su piattaforme illegali. Ma c’è una ragione perché quelle legali tracciano e quindi sanno perfettamente che sarebbero individuati immediatamente mentre quelle illegali non tracciano, si può scommettere quanto si vuole e tra l’altro si scommette anche pagando in contanti e ricevendo in contanti, quindi si alimentano l’economia criminale che invece va contrastata».

Esclusione da Europei? Sanzioni siano giuste non esemplari

I calciatori coinvolti in questo scandalo scommesse devono essere estromessi dagli Europei del 2024 qualora l’Italia riuscisse a qualificarsi? “Non credo alle sanzioni esemplari, credo alle sanzioni giuste. Ci sono le norme, vanno applicate”. Ha aggiunto Abodi.

Paradossale che Corona portavoce della procura, si è andati oltre

Abodi ha poi proseguito: «Credo che sia paradossale che un personaggio del genere (Fabrizio Corona ndr) diventi un portavoce anche di “istituzioni” diciamo così genericamente. Non capisco come possa essere nata una situazione del genere, io penso che il segreto istruttorio abbia un suo valore, debba essere preservato, abbiamo visto in altri casi, troppi, questo segreto violato, questo diventa clamoroso, perché spesso ce lo trovavamo sui giornali prima del diretto interessato, qui c’è addirittura un portavoce, siamo andati oltre».

Dimissioni Gravina? Richiesta per distrarre, ci sono prima altre responsabilità

Abodi è poi intervenuto sulle richieste dimissioni di Gravina: «Io penso che in questo momento sembra quasi una richiesta per distrarre, le responsabilità della Federazione verranno valutate ma io credo che in questo momento dobbiamo concentrarci su affrontare il problema. La Federazione, dal canto suo, ha fatto corsi di formazione di tutti i ragazzi di ogni età che vengono convocati nelle Nazionali, dopodiché ci sono le responsabilità delle Leghe, che non sempre fanno tutto quello che dovrebbero fare in termini di formazione sui rischi delle scommesse, poi c’è la responsabilità dei club e poi la responsabilità individuale. Io credo che sia molto importante la gestione dello spogliatoio, saper avere con i ragazzi, che hanno molto tempo libero, una relazione che faccia comprendere qualunque tipo di disagio, non sempre avviene questo quindi prima di arrivare alle responsabilità della Federcalcio, che è indubbiamente responsabile del sistema, ci sono tante altre tappe che precedono questa valutazione».

Euro 2032 – Siamo indietro sugli stadi rispetto alla Turchia, serve scossa per la rincorsa

Infine Abodi ha concluso sugli stadi italiani per Euro 2032: «L’Italia è molto indietro rispetto alla Turchia dal punto di vista della qualità infrastrutturale. Sono due comitati organizzatori che viaggiano in parallelo offrendo una rappresentazione opposta punto di quello che dovrebbe essere. Noi abbiamo tempo diciamo fino al 2026 intanto per scegliere i cinque stadi, quindi mi auguro che questo appuntamento lontano dia la scossa per iniziare una riscossa dal punto di vista proprio della crescita della qualità infrastrutturale degli stadi che poi è rappresentativa di una necessità di migliorare anche altre infrastrutture pubbliche, penso alle scuole e non soltanto alle palestre scolastiche. Quindi mi auguro che possa essere uno stimolo per una riflessione sulla qualità delle infrastrutture che devono essere adeguate ai tempi da tutti i punti di vista a partire dall’accessibilità per le persone che portano disabilità di tutte le tipologie: oggi negli stadi difficilmente si entra se si è in carrozzina o si entra soltanto in pochi settori, sono elementi che dobbiamo tenere in conto e non soltanto perché abbiamo il 2032».

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