Il calcio italiano ha un buon motivo per sorridere. Giuseppe Rossi è tornato a fare gol. Ci ha messo quattro anni dall’ultima volta in Serie A. E il destino vuole che la rete arrivi contro la Viola, l’amore più violento da quando ha iniziato a giocare a pallone. Inutile? Nessun gol lo è, quello di Rossi arriva tredici mesi dopo l’ultimo (in Liga al Las Palmas, aprile 2017) e ha scatenato la rimonta del Genoa. Il preannunciato Rossi Day è stato quasi perfetto, il quasi l’ha inserito Pioli che ha indovinato tutte le sostituzioni e imbrigliato il Genoa in inferiorità numerica.
Pandev, rincresce dirlo perché la sua stagione è stata senza dubbio positiva, ha complicato la vita al Genoa nel momento migliore. Il suo fallo di frustrazione ha indotto Manganiello a estrarre il rosso diretto, se non l’avesse fatto sarebbe intervenuto il Var attraverso l’on field review. Al 70′ il Grifo stava giocando un ottimo calcio, propositivo come piace (e proporrà in futuro) a Ballardini e con le giuste distanze tra i reparti. Il Genoa è entrato parecchie volte in area di rigore, merito soprattutto di Bessa, il grimaldello della difesa viola. La squadra di Ballardini ha avuto con Lapadula il colpo partita, sprecato di testa.
Si è visto di tutto in Genoa-Fiorentina, una corrida bagnata dalla pioggia e dalla grandine del cielo di Genova. Compreso il gol di Rossi, il lampo che squarcia il velo della rimonta, sovrastata dalla controrimonta gigliata. Ampio merito agli allenatori, capaci più volte di ribaltare le formazioni con i cambi dimostrando di essere lucidi nella lettura e assolutamente al centro dello spogliatoio. Al centro della Serie A, per un giorno e chissà se non per più tempo, c’è tornato Giuseppe Rossi con il gol alla “sua” Fiorentina che torna a far sorridere l’intero calcio italiano.
