Alfredo Pedullà : «La marcia vittoriosa del Genoa porta la firma indelebile di Gasperini»

Riprendiamo da Alfredopedulla.com Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Genoa a questi livelli con un terzo di campionato già in archivio: pochi, forse nessuno. In attesa del monday night che stasera vedrà Sampdoria e Napoli affrontarsi a Marassi, il Grifone si gode il terzo posto in solitudine, a quota 23 punti. Un piazzamento […]


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Riprendiamo da Alfredopedulla.com

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Genoa a questi livelli con un terzo di campionato già in archivio: pochi, forse nessuno. In attesa del monday night che stasera vedrà Sampdoria e Napoli affrontarsi a Marassi, il Grifone si gode il terzo posto in solitudine, a quota 23 punti. Un piazzamento che, al momento, garantirebbe addirittura il preliminare di Champions contro ogni pronostico. Chiaro, la stagione è ancora lunga, ci sono compagini ben più attrezzate per il conseguimento di un obiettivo così prestigioso e il discorso vale anche per un’eventuale qualificazione alla prossima Europa League. Fin qui però i numeri parlano di 6 vittorie, 5 pareggi e 2 sole sconfitte: numeri importanti, che recano in calce la firma indelebile di Gian Piero Gasperini.

Richiamato nel settembre del 2013, in sostituzione di Fabio Liverani, alla guida del club genovese, il tecnico piemontese sta smentendo le frasi fatte concernenti le minestre riscaldate. Lo scorso anno condusse ad una tranquillissima salvezza una squadra non costruita da lui, in estate ha dovuto fare i conti con la consueta rivoluzione preziosiana (ben 13 i nuovi elementi in organico), mai però ha fatto una grinza.

Ha assemblato il materiale umano a sua disposizione in aderenza alla sua idea di calcio, che non prescinde dal tridente offensivo con due esterni e un riferimento centrale: più Matri di Pinilla ultimamente, per la gioia dell’attaccante lombardo, tornato ai livelli che gli avevano consentito di vestire le maglie di Juventus e Milan. In difesa si gioca abitualmente a tre, salvo eccezioni, in mezzo gli stantuffi esterni devono avere grande corsa e supportare i due mediani. Insomma, il canovaccio è sempre lo stesso.

Ma rende, eccome, ancor più in trasferta: quella di Cesena è stata infatti la quarta vittoria esterna, lontano dalle mura amiche il Genoa segna più di tutti (14 le reti realizzate, al pari di Cagliari e Milan) e, soprattutto, continua a stupire. Gasp è anche un abile psicologo: lo ha dimostrato con Matri ma anche recentemente con Perin, subitaneamente confermato tra i pali nelle ore in cui tutti gli davano addosso per la vicenda della guida in stato d’ebbrezza. Ha saputo rivitalizzare l’ottimo Perotti e Iago Falque, ex oggetto misterioso della Juve ma che da giovanissimo aveva incantato in Spagna. E all’occorrenza lancia nella mischia giovani di prospettiva: la scorsa stagione Sturaro, quest’anno Mandragora, da inserire gradualmente dopo l’esordio da urlo contro la Juve.

La ricetta di Gasperini è il lavoro, finalizzato alla proposizione di un calcio offensivo ma equilibrato. Per una Genova che quest’anno è tornata a sognare, su entrambi i versanti illuminati dalla Lanterna.  

Alfredo Pedullà

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