Ecco perché non doveva essere annullata la rete di Goran Pandev nel derby

Gli elementi che depongono a favore della regolarità del gol

Il colpo di testa di Burdisso contrastato da Regini

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Correva il 31’ del 1° tempo dell’ultimo derby tra Sampdoria e Genoa. I rossoblù, che hanno da poco pareggiato, battono un calcio d’angolo dalla sinistra con il mancino portoghese Miguel Luis Pinto Veloso. Il pallone spiove a 8 m. circa dalla linea di porta, un po’ oltre la metà in senso longitudinale dell’area di rigore, dove se lo contendono di testa i capitani delle due squadre, Nicolas Burdisso I e Vasco Regini, il quale è più vicino alla porta e salta di meno (di circa 15 cm.). La fotografia che mostriamo (di qualità non elevata, ma con tutti gli elementi necessari alla valutazione del momento che avrebbe cambiato sicuramente l’inerzia dell’incontro e molto probabilmente il suo esito è stata ricavata da una registrazione di un replay dell’azione ripresa dalle telecamere di SKY dal lato Distinti con “congelamento” di due frames dopo che il calciatore argentino ha impattato il pallone con la testa) permette di capire molte cose, ad iniziare dalla posizione di Goran Pandev, il cui tallone destro appare quasi sicuramente oltre la linea immaginaria tracciabile con la medesima parte anatomica di Fabio Quagliarella: davvero bravo il collaboratore dell’arbitro, quello che un tempo si chiamava guardalinee, a rilevarlo e ad alzare giustamente la bandierina!

Il colpo di testa di Burdisso contrastato da Regini

Altri particolari: il biondo slovacco Milan Skriniar, alto 187 cm., è leggermente “ingobbito”; se non lo fosse stato, il pallone (22 cm. circa di diametro) gli avrebbe sfiorato i capelli. Quindi la sfera viaggia verso la porta della Sampdoria con un’altezza apicale non superiore ai 215 cm., ma all’altezza della linea di porta, quando verrà deviata sulla parte bassa della traversa dal portiere Christian Puggioni (il quale avrà – particolare non irrilevante – il tempo di utilizzare entrambe le mani), si troverà ad averne guadagnato in quota altri 15 circa, cosa inspiegabile secondo le leggi della fisica, guardando le posture della testa e della parte inferiore delle due gambe a 90° (per diminuire la pesantezza del corpo e il rischio di franare sull’avversario che si trova a meno di mezzo metro da lui) del più anziano tra i giocatori argentini del Genoa ed escludendo il contatto tra il pallone e la testa del n. 19 della Sampdoria.

Chi si trovava dietro la porta, cioè il 90% circa dei tifosi genoani presenti allo stadio, ricorderà di aver visto inarcarsi la traiettoria del pallone (dopo che Burdisso I l’ha schiacciato sulla nuca di Regini), che in modo non casuale avanzava con rotazioni, il che aveva permesso all’estremo difensore dei padroni di casa di arrivare addirittura a deviare con due mani il pallone. Come ha spiegato Graziano Cesari nella trasmissione di Primocanale “Derby in Terrazza”, qualora fosse stata rilevata, la deviazione del capitano blucerchiato ha “sanato” la posizione di fuorigioco dell’attaccante macedone, pronto al tap-in vincente di testa, a cui è stata ingiustamente tolta la prima rete in campionato con la maglia del Genoa. La situazione è paradossale: il guardalinee, da 35 m. circa ha rilevato un dato quasi impercettibile, l’arbitro e il giudice di porta non ne hanno colto uno facilmente visibile da circa 10!

Marco Liguori

Stefano Massa

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