L’Entella: “Decisione beffa lasciarci in C. Vittime di una grave ed inspiegabile giustizia”

In un comunicato la società risponde alla sentenza del Tar del Lazio: "Evidenzia, ancora una volta, come abbiamo il diritto di giocare in serie B"


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Con un comunicato fermo, duro ma misurato, la Virtus Entella ha risposto poco più di mezzora fa sul proprio sito internet alla decisione del Tar del Lazio, che ha respinto la richiesta di essere riammessa in Serie B dopo la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni dello scorso 19 settembre. Come ormai anche i muri sanno, la società del presidente Gozzi aveva chiesto al Tar che Figc e Lega di Serie B rendessero esecutiva la decisione che riportava in B l’Entella al posto del Cesena, fallito.

Ecco cosa si legge nel Comunicato: “L’ordinanza emessa oggi dal Tar del Lazio evidenzia, ancora una volta, come l’Entella abbia il diritto di giocare in serie B. Si legge nel documento che questo non può avvenire perché il campionato è già troppo avanzato e la riammissione necessità di determinazioni che la Figc non ha ancora voluto assumere. L’ennesima beffa tenuto conto che la decisione del Consiglio di garanzia del Coni e’ datata 19 settembre. Per questo continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi opportune, nella certezza che l’Entella sia vittima di una grave e inspiegabile ingiustizia.

Parteciperemo al campionato di serie C a testa alta, orgogliosi dei nostri valori, di aver sempre rispettato le regole, di essere una mosca bianca in un sistema che reclama quei principi di legalità presi a calci in questa incredibile vicenda.

La Virtus Entella“.

Parole chiare, ferme, mentre l’ambiente attorno alla Società è unito ed infuocato.

Giovedì sera alle 20.30 si gioca al Comunale con l’Arzachena, per il primo dei tanti recuperi.

Si attende sempre la reazione del presidente Antonio Gozzi, che sicuramente senza mezze misure a questo punto proseguirà la sua battaglia per avere giustizia almeno in Tribunale della farsa calcistica del secolo, di cui ha parlato il giornale “Guardian”, prendendo per i fondelli i vertici sportivi italiani.

Franco Ricciardi

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