L’assemblea Figc vota il presidente. I discorsi di Tavecchio e Albertini

I 274 delegati dell’assemblea Figc stanno ora votando per il nuovo presidente: è il primo turno e serve il 75% dei voti. Ecco un sunto dei discorsi programmatici dei due candidati Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini tratti da Tmw. TAVECCHIO: “Non tutti hanno letto il mio programma. Il presidente del Coni, Malagò, lo ha definito un […]


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I 274 delegati dell’assemblea Figc stanno ora votando per il nuovo presidente: è il primo turno e serve il 75% dei voti. Ecco un sunto dei discorsi programmatici dei due candidati Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini tratti da Tmw.

TAVECCHIO: “Non tutti hanno letto il mio programma. Il presidente del Coni, Malagò, lo ha definito un programma coraggioso. Spiace se ho inasprito i toni, mi scuso con tutti. Il mio programma di 11 punti è innovativo ed il calcio va rimesso al centro di tutto”.

“No al corporativismo” – “Dico no al corporativismo ma sì agli obiettivi. Ora le istituzioni facciano la loro parte, vogliamo tornare alla cultura del lavoro”.

“Non penso a unità senza arbitri e componenti tecniche” – Ancora Tavecchio. “L’unità è fondamentale e non può prescindere dagli arbitri e dalle componenti tecniche. Inoltre, serve unità da parte delle Leghe”. 

“Sono amareggiato per degli attacchi ingiusto. Ora si ritrovi la strada da percorrrere, insieme. La mia è una candidatura di servizio. Il calcio sia un momento di gioco, senza violenze, senza discriminazioni”.

ALBERTINI: “Per alcuni il mio esser stato calciatore è problema. Io sono l’alternativa. Per qualcuno pare sia un problema che sia stato ex calciatore, ma io da giocatore di calcio, sono al servizio della squadra. Al centro del mio progetto ci sono cultura sportiva, progetto sportivo e governance”.

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