Domani avvenne. Il 15 marzo del 1898 il Genoa fondò assieme con altri sei club la Federazione Italiana Football: l’antesignana della Figc. E’ uno dei tanti primati e record di cui è motivo di vanto per il club più antico d’Italia, che quest’anno ha dato il via a un programma di celebrazioni per i 125 anni dalla nascita.
Il club rossoblù riferisce in una nota: “Raccontano quelli che maneggiano la storia con famigliarità che all’idea si lavorasse da un po’. La gestazione era partita dai discorsi intavolati dopo la prima amichevole documentata del calcio italiano. Guarda caso sul campo genovese di Ponte Carrega, il 6 gennaio del 1898, in un’area distante pochi chilometri da dove sorge lo stadio Luigi Ferraris. ‘U campu du Zena”, per dirla come ama(va)no i nostri vecchi. Il 45enne Adolf Jourdan, segretario dell’International Torino, fu uno dei motori del progetto. Al quale diedero un’accelerazione il presidente genoano Bauer e il segretario Pasteur. Nomi incisi nel dna rossoblù che i padri tramandano ai figli, per arrivare ai nipoti e perpetrare l’orgoglio genoano nei secoli dei secoli”.
Il negozio di Jourdan, l’Old England di Torino, divenne la sede della Federazione. Il primo presidente fu Enrico D’Ovidio, futuro rettore del Politecnico, che restò in carica per una decina di giorni. Lo sostituì Mario Vicarj, assessore ai lavori pubblici di Torino. Soltanto quattro delle sette società fondatrici iscrissero la propria squadra al primo campionato nazionale di calcio, che fu vinto dal Genoa. Il Duca degli Abruzzi mise in palio la famosa Challenge Cup che restò, come da regolamento, dopo la terza vittoria. La Fondazione ha recuperato da poco lo storico trofeo, il più antico del calcio italiano, che mostrato pubblicamente il prossimo 12 aprile: sarà esposta nelle bacheche del Museo della Storia del Genoa al Porto Antico, che vanta altri pezzi unici come la Palla Dapples, l’atto costitutivo del Genoa e il pallone usato al Velodromo Umberto I° per la prima vittoria rossoblù in campionato.
