Correva l’anno 1989: Alberto Urban si vestì da Babbo Natale rossoblù contro l’Atalanta

Il racconto del pareggio 2-2 al Ferraris tra il Grifone e gli orobici con doppietta del giocatore rossoblù


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L’anno solare 1989 era iniziato per il Genoa con il pareggio per 1-1 all’“Ennio Tardini” di Parma di domenica 8 gennaio e, dopo il raggiungimento della promozione in Serie A, con il pareggio interno per 2-2 di domenica 17 dicembre con l’Atalanta nella nona ed ultima partita tra le mura amiche del girone di andata (iniziato domenica 27 agosto con il successo per 1-0 contro il Lecce, ma proseguito con due pareggi e cinque sconfitte), che diede inizio a una «striscia» di trentuno risultati positivi al “Luigi Ferraris” in Campionato (nel prosieguo sedici vittorie e quindici pareggi, considerando anche un derby pareggiato ed uno vinto in trasferta), che si sarebbe interrotta domenica 3 novembre 1991 proprio con lo 0-2 interno subito dai neroazzurri orobici.

La partita si mise subito bene per i padroni di casa, che nel 1° tempo attaccavano sotto la Gradinata Nord: un cross di esterno destro dalla tre quarti di Gennaro «Gennarino» Ruotolo venne deviato con la tempia sinistra da Alberto Urban, proteso in tuffo, all’altezza del dischetto del calcio di rigore con una beffarda parabola a spiovere che scavalcò il portiere Fabrizio Ferron, quando il cronometro segnava il 38° secondo di gioco. La reazione degli uomini di Emiliano «Mondo» Mondonico non si fece attendere e già al 20’ sullo stadio genovese aleggiava il fantasma della settima sconfitta interna stagionale (considerando anche lo 0-1 nel derby di Coppa Italia di mercoledì 30 agosto 1989): otto minuti prima con un diagonale di sinistro Armando Madonna sr., dopo aver battuto con un tocco corto per Eligio «Nano» Nicolini, che gli aveva subito ripassato il pallone, dalla lunetta della bandierina del calcio d’angolo sulla destra del fronte d’attacco bergamasco aveva trovato il pareggio e poi un tiro di destro forte e centrale di Valter Bonacina non trattenuto da Simone Braglia, protesosi in tuffo sulla sua sinistra, aveva dato la possibilità all’argentino Claudio Paul «il figlio del vento» Caniggia di toccare, indisturbato, di destro il pallone, mandandolo in fondo alla rete.

Dopo che un gran tiro di destro di Nicolini «aveva fatto la barba» all’incrocio sinistro dei pali della porta difesa da Braglia, il Genoa colse al 44’ il definitivo pareggio grazie a un’azione personale di Urban (autore delle due reti genoane, le sole da lui messe a segno in quell’unico anno in rossoblù), che, incuneatosi sulla destra nell’area di rigore atalantina, fece partire un tiro di sinistro che venne solamente sfiorato dalla mano destra di Ferron. Tanto era stato movimentato il 1° tempo quanto fu scialba la ripresa, visto che il «Professore» Francesco «Franco» Scoglio, come avrebbe poi fatto quasi sempre nel girone di ritorno, preferì accontentarsi del pareggio, che all’epoca garantiva metà della posta in palio.

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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