Nell’anno del 125° compleanno il Genoa sta impartendo una lezione di storia del calcio. Capitolo uno, le origini inglesi; capitolo due, le vittorie. Oggi sarà sollevato il velo dalla Coppa del Duca degli Abruzzi, il prestigioso trofeo dei pionieri del calcio andato perduto nel 1910, riscoperto da un tifoso in Florida e riportato a Genova dalla Fondazione. Un vanto, un orgoglio di chi è venuto per primo. Il Genoa è altresì tra i pionieri mondiali del calcio assieme ad altre diciassette squadre ufficialmente riconosciute dalla Fifa: non tutte le squadre nazionali nate per prime vi fanno parte.
Un Club dei Pioneri ristretto, insomma, che da ultimo ha aperto le porte al Savages, squadra sudafricana non professionista fondata nel 1882. Nonostante tutto i vecchi club non godono di buona salute. Solo otto giocano nella massima categoria nazionale: oltre al Genoa ci sono Cliftonville (1879), San Gallo (1879), Royal Antwerp (1880), i neozelandesi del North Shore, St. George’s, Odds e i lussemburghesi del Fola Esch. Il Wrexham è semiprofessionista mentre tre club sono precipitati nel dilettantesimo: il riferimento – oltre alla squadra sudafricana – è al primo club di Germania, il Berliner Fussball Club 1888 (ormai una realtà locale di Kriesliga), e al primo club di calcio in assoluto, lo Sheffield FC.
Che fine ingloriosa hanno fatto gli inglesi. Primi a nascere nel 1857 ma attualmente in ottava categoria. E il Queen’s Park? Primi in tutto in Scozia, persino a dare il colore blu alla Nazionale semplicemente perché nella partita debutto contro l’Inghilterra giocarono undici calciatori del Queen’s: dovettero semplicemente strappare lo stemma del club e cucire quello della neonata federazione scozzese. Ebbene, loro militano in quarta serie che per ironia, o per una serie di doppio malto, hanno iniziato a chiamare Third Division. In seconda categoria troviamo il Recreativo Huelva, l’Academia de Coimbra e l’Hong Kong, fondato da un ufficiale di colonia britannico nel 1886; in terza maramaldeggiano il First Vienna e il Koninklijke. Nell’anno del suo 125° compleanno il Genoa deve ssere consapevole e felice del suo stato di salute.