Marco Bisacchi: “Genoa squadra incompiuta ma con numerose qualità “

Poche storie: l’attuale situazione del Genoa è la più complicata dal ritorno in Serie A ad oggi. Come curare il Grifone ferito, o meglio, spaventato? Il pari in extremis conquistato con il Parma può solo consolare Pasquale Marino, almeno per il carattere mostrato nell’ultimo quarto d’ora del match. Un aspetto dal quale ripartire già da […]


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Poche storie: l’attuale situazione del Genoa è la più complicata dal ritorno in Serie A ad oggi. Come curare il Grifone ferito, o meglio, spaventato? Il pari in extremis conquistato con il Parma può solo consolare Pasquale Marino, almeno per il carattere mostrato nell’ultimo quarto d’ora del match. Un aspetto dal quale ripartire già da questa domenica per l’insidiosa trasferta di Lecce: la “cura Cosmi” sta dando i suoi effetti positivi e così i giallorossi, dati per spacciati forse con troppo anticipo, stanno risalendo la classifica a suon di gol e grinta. Sarà un incontro importante per entrambe le formazioni: il Genoa per allontanarsi dalle zone calde, il Lecce per uscirne. Per la rubrica “Il giornalista della settimana”, ad analizzare con noi il momento del Grifone c’è Marco Bisacchi, voce di Radio Babboleo e conduttore di “Zona mista”, in onda dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 14.

Come definirebbe il Genoa visto sabato in una sola parola?

Direi incompiuto. È una squadra che sta deludendo molto proprio perché con singoli come Gilardino, Palacio e con tutta l’esperienza nell’intero organico avrebbe dovuto conquistare risultati ben più soddisfacenti. Deve dare di più: domenica col Lecce, a soli 7 punti di distacco, sarà un confronto importante.

Andiamo più a fondo: secondo lei quali sono le cause di questo evidente malessere?

Sicuramente la preparazione estiva, svolta in maniera troppo blanda. Mettiamoci poi i tanti cambiamenti e la poca chiarezza nelle scelte: lo stesso Malesani aveva suscitato molta perplessità, mentre Marino non arriva certo da esperienze del tutto positive. Nel complesso, i frequenti cambi hanno reso meno compatto il gruppo. Fin qui anche lo stesso Marino non ha del tutto convinto: ai tempi Malesani fu continuamente bersagliato per le sue scelte, ma anche il tecnico siciliano non sta facendo molto per distinguersi.

Si sono visti più errori tecnico-tattici o più nell’approccio alla gara?

Credo tattici. Sono evidenti i problemi di carattere, ma anche tatticamente si sono notate diverse lacune. Una su tutte: in occasione del secondo gol del Parma, Biabiany, ora apparentemente “un fenomeno” dopo l’infelice trascorso blucerchiato, ha potuto scendere indisturbato per un bel tratto di campo. Oltre a questo, lo spirito dei giocatori non è sicuramente da Genoa, non è battagliero.

C’è un singolo giocatore che la preoccupa particolarmente?

Mi verrebbe da dire Kaladze, che forse ha già la testa altrove. E anche da Veloso mi aspetto qualcosa in più, conoscendo le sue grandi qualità.

Jorquera ha colto l’attimo fuggente e ha salvato il Genoa dall’abisso della contestazione. A questo punto schierarlo titolare, o almeno per tutto il secondo tempo, sarebbe d’obbligo.

Sicuramente. È un giocatore sul quale Marino deve puntare e non ridurlo a riserva di lusso. Anche Zè Eduardo è alla ricerca di riscatto: dopo la vivace prestazione di sabato, non condivisa da tutti a quanto vedo, ha bisogno di altri spazi per potersi confermare.

Sono ormai due i mesi della gestione Marino: stiliamone un bilancio.

Luci ed ombre. È più realista di Malesani, è onesto e conosce le potenzialità a sua disposizione. Ha avuto delle mancanzae ma penso che possa fare molto meglio di così.

Domenica rientreranno tre dei rinforzi di gennaio: Sculli, Biondini e Gilardino. Sarà un altro Genoa?

Si, credo di si. Gilardino serve come il pane al fianco di Palacio, che ha bisogno di una mano là davanti. Non è un il tipico giocatore che può tenerti il reparto completamente da solo. Jankovic ci ha provato a fare da spalla, ma fin qui il suo apporto è stato piuttosto debole.

In città non sono pochi i genoani che parlano di Serie B, con grotteschi paralleli con la Sampdoria dell’anno scorso. È un rischio concreto?

Non credo. La squadra blucerchiata aveva commesso un vero e proprio suicidio a partire dal mercato di gennaio, facendo partire Pazzini e mettendo da parte Cassano, ma quest’ultima è un’altra storia. Il Genoa ha senza dubbio qualità maggiori e con giocatori del calibro di Palacio e Gilardino non credo che si corra il rischio.

Daniele Zanardi

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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