Freddie Del Curatolo: «Ecco i miei leoni rossoblù di Malindi»

Qui in Africa i colori rossoblu appartengono più agli schiavi che non ai mercanti. Sarà che quella maglia a quarti che nacque in un porto multietnico, tra camalli e macchinisti, tra chi s’inventava una vita nuova all’estero e chi ne avrebbe voluta una anche di seconda mano nel suo carruggio, sta così bene addosso ai ragazzini […]


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Qui in Africa i colori rossoblu appartengono più agli schiavi che non ai mercanti. Sarà che quella maglia a quarti che nacque in un porto multietnico, tra camalli e macchinisti, tra chi s’inventava una vita nuova all’estero e chi ne avrebbe voluta una anche di seconda mano nel suo carruggio, sta così bene addosso ai ragazzini poveri dello slum Kisumundogo.

Sarà che loro smaniano per poterla indossare anche in allenamento, che fanno i salti mortali a scuola per mantenere il posto in squadra. Altro che cessioni, che prestiti o comproprietà.

Nyababwe e gli altri sanno che i colori rossoblu non sono di chi è abituato a mettere e smettere casacche come si cambiano le mutande. I colori rossoblu, quelli a quarti, con lo stemma del Grifone, a Malindi sono per sempre e fanno crescere. Sono per sempre e fanno studiare. Sono per sempre e regalano un pezzetto di libertà. E nel frattempo, tra una sconfitta e un gol all’ultimo minuto, dipingono di serenità l’inizio della settimana.

Domenica allo stadio del Baobab i ragazzi erano in fibrillazione, sapevano che qualcosa di speciale stava per accadere. Il vantaggio degli avversari, gli agguerriti Barbados FC, non li ha scalfiti più di tanto. Mentre i tristissimi milionari del Ferraris subivano un gol simile dal Chievo, Karisa, Mjhajid, Mystic e gli altri hanno raddoppiato gli sforzi e la partita ha preso una piega diversa. Hanno deciso che avrebbero lottato fino all’ultimo, nonostante sapessero che il “premio partita” sarebbe arrivato ugualmente. Così prima Mystic, il piccoletto talentuoso a cui il padre rasta ha dato il nome di un album di Bob Marley, poi Karisa allo scadere, hanno ribaltato il risultato. Simon Karisa, il centravantone dal collo lungo da antilope di savana, si è tolto la maglia numero 9 e l’ha fatta sventolare danzando intorno alla bandierina, prima che i compagni lo travolgessero in un groviglio di sana e incontenibile gioia….clicca qui per leggere tutto l’articolo su Grifoni.org

Freddie Del Curatolo – Tratto da Grifoni.org

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