Quello che nessuno si aspetta: il Grifone è volato fin nel lontano Kazakistan e precisamente a Ridder (conosciuta anche come Leninogorsk). Questa nazione, ex repubblica dell’Urss indipendente dal 1991, è nota quasi esclusivamente per detenere 99 elementi sui 110 della tavola periodica di Mendeleev: se ne estraggono ben 60 come petrolio, tungsteno, titanio, magnesio, oro. Laggiù si trovava alla fine di agosto Roberto Repetto, titolare di un importante negozio di abbigliamento giovanile del centro di Genova, tifosissimo del Genoa e marito di una ragazza kazaka. Una parte delle vacanze estive le trascorre sempre nella città della sua consorte: «E’ un viaggio lungo – spiega – occorre prendere ben tre aerei per giungere nel grande paese orientale». Repetto conosceva Pianetagenoa1893.net che gli ha consentito di seguire le gesta della squadra di Gasperini.
Come è nata questa sua “odissea telematica” nel grande e sterminato Kazakistan?
«Mi trovavo a Ridder, una città di oltre 50mila abitanti nell’estremo oriente del paese ai confini con Russia e Cina: è il luogo dov’è nata mia moglie e ha i suoi parenti. Non potevo ricevere il segnale satellitare dall’Italia e non volevo perdere il Genoa: ero molto arrabbiato e seccato di non poter vedere in televisione le partite del Grifo. In pratica ero isolato dal mondo».
Ma non si potevano proprio ricevere canali dall’Italia?
«No, il papà di mia moglie possiede la parabola ma i canali europei non li riceveva».
Lei conosceva Pianetagenoa1893.net e le sue dirette testuali?
«Sì: era l’unico modo per poter seguire in tempo reale le partite e per poter essere informato sulle varie notizie riguardanti la squadra. Mio suocero, conoscendo la mia passione calcistica, aveva un computer collegato a un cellulare con una scheda telefonica: in Kazakistan non esistono linee cablate come in Italia».
Era a casa dei parenti di sua moglie?
«No, mi trovavo in una stanza molto piccola e non potevo urlare».
Come mai?
«Era l’1.30 del mattino, poiché in quella zona del Kazakistan ci sono cinque ore di differenza rispetto all’Italia: il Genoa giocava alle 20.30. Io mi alzavo in punta di piedi per non svegliare nessuno, accendevo il computer e mi recavo su Pianetagenoa1893.net fino alle 3 del mattino per seguire la partita. Ho esultato in silenzio quando segnava il Grifo».
Quali gare ha seguito?
«Ho seguito tre partite: il turno preliminare di andata e ritorno di Europa League contro l’Odense e la prima di campionato contro la Roma. Schiacciavo il tasto F5 per aggiornare la pagina e potevo leggere la cronaca minuto per minuto, proprio come se fossi a Genova. In questo modo ho potuto godere la qualificazione e la vittoria contro i giallorossi. Quest’ultima gara sono riuscito a vederla tutta in differita due giorni dopo su un canale russo: ovviamente non capivo nulla, ma mi bastava guardare le immagini».
Adesso che si trova in Italia riesce a seguire il Genoa al Ferraris?
«Sono abbonato da tempo in Gradinata Nord e lo rinnoverò ogni anno: non ho perso una sola partita».
Cosa chiederebbe al presidente Preziosi per il futuro della tua squadra?
«Gli consiglierei di tenere in rosa Bonucci e Ranocchia: vorrei proprio che non li cedesse per rafforzare la difesa che quest’anno ha avuto tante incertezze. E poi sono proprio curioso di vedere quali saranno i quattro acquisti che intende effettuare nel prossimo calciomercato».
Marco Liguori
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