Alfredo Biondi: «Indimenticabili i miei duelli in Parlamento con D’Alema per Roma-Genoa»

Anche i parlamentari, com’è noto, sono tifosissimi di calcio. Alfredo Biondi, celeberrimo penalista e sostenitore rossoblù con un lungo passato tra Montecitorio e Palazzo Madama, racconta in questa intervista esclusiva a Pianetagenoa1893.net i suoi duelli con Massimo D’Alema, romanista incallito, e di altri “battibecchi” riguardanti Roma-Genoa. Ha ricordi di episodi riguardanti sfottò con i romanisti […]


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Anche i parlamentari, com’è noto, sono tifosissimi di calcio. Alfredo Biondi, celeberrimo penalista e sostenitore rossoblù con un lungo passato tra Montecitorio e Palazzo Madama, racconta in questa intervista esclusiva a Pianetagenoa1893.net i suoi duelli con Massimo D’Alema, romanista incallito, e di altri “battibecchi” riguardanti Roma-Genoa.

Ha ricordi di episodi riguardanti sfottò con i romanisti quando lei era in Parlamento?

«Ricordo che c’era un commesso molto simpatico, romano e tifosissimo giallorosso, che mi prendeva in giro tutte le volte in cui il Genoa perdeva. Quando poi vinceva la Roma sui rossoblù era ancora più ironico, come quella volta in cui mi disse “oggi lei passa sotto le Forche Caudine”. Però devo aggiungere che gli episodi non sono moltissimi poiché purtroppo il Genoa è una squadra che non ha un riscontro quantitativo rispetto alla sua storia».

Però con qualche suo collega avrete avuto qualche scambio animato di opinioni?

«E’ accaduto diverse volte con Gianni Rivera quando era sottosegretario».

E con i deputati e senatori giallorossi?

«Mi sono beccato spesso con Massimo D’Alema che è notoriamente un romanista convinto: abbiamo avuto tante discussioni riguardo alle vicende delle nostre squadre. Io ero molto amico di suo padre che è stato consigliere comunale a Genova: stati eletti entrambi alla Camera nel 1968. Con lui avevamo però discussioni più sulla politica che sullo sport. Invece, conobbi Massimo durante un comizio a Foggia: lo ricordo bene poiché arrivai in aereo nel corso di una tempesta».

Ma in Parlamento si litiga più per questioni politiche o calcistiche?

«Alla Camera e al Senato ci sono tali motivi di attrito per tanti motivi: forse sullo sport c’è più comprensione, anche se ogni tanto ci si scontra. E’ una delle passioni più trasversali in assoluto: bisogna dire che i parlamentari sono disposti a cambiare gruppo e fede politica, ma certamente non il tifo per la propria squadra. E’ una bandiera che unisce i diversi».

Chi teme di più nella Roma?

«Se gioca Vucinic è sicuramente un attaccante molto pericoloso e dotato di grande fantasia. Poi c’è Totti, punto nevralgico del gioco della Roma: è la linea di raccordo tra centrocampo e attacco. E’ come Giano bifronte: riesce a vedere ovunque e a smistare palloni per i compagni. Da tenere sotto osservazione anche Riise che è un ottimo cursore di fascia. Ricordiamoci comunque che la Roma è una grande squadra».

Come dovrà giocare il Genoa all’Olimpico per non subire danni?

«Dovrà giocare in modo raccolto, chiudendo gli spazi e sfruttare il contropiede in velocità. Ciò non significa che dovrà praticare il catenaccio, come si diceva ai miei tempi, ma dovrà riuscire a non agevolare la manovra della Roma».

Può provare a formulare un pronostico?

«Non vedo il Genoa perdente a Roma: secondo me potrebbe portare via sicuramente un punto ai giallorossi. Non tanto perché la Roma attraversa un periodo di difficoltà, ma perché i ragazzi di Gasperini si sono dimostrati finora molto più squadra rispetto all’anno scorso, anche se abbiamo meno punti. Anzi, rispetto agli anni in cui furoreggiava il solista Milito lo sono ancora di più».

Marco Liguori

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