Ballardini licenziato dal Cagliari per giusta causa

Stando alla ricostruzione fatta dall’Unione Sarda Ballardini (ripresa da Tuttocagliari.net) sarebbe stato licenziato in tronco, per giusta causa, dal Cagliari Calcio. La conseguenza sostanziale è anzitutto economica: il tecnico, che potrà fare ricorso contro il licenziamento al Tribunale del Lavoro, qualora dovesse vedere confermato il licenziamento, non avrà diritto a percepire lo stipendio previsto dal […]


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Stando alla ricostruzione fatta dall’Unione Sarda Ballardini (ripresa da Tuttocagliari.net) sarebbe stato licenziato in tronco, per giusta causa, dal Cagliari Calcio. La conseguenza sostanziale è anzitutto economica: il tecnico, che potrà fare ricorso contro il licenziamento al Tribunale del Lavoro, qualora dovesse vedere confermato il licenziamento, non avrà diritto a percepire lo stipendio previsto dal suo contratto, che verrà considerato estinto a decorrere dal giorno in cui la società ha intimato il licenziamento, senza aver diritto nemmeno a un’indennità. Ciò che stride, nella ricostruzione fornita, è la semplicità con cui si discorre di tematiche più complicate di quanto possa apparire da una prima lettura: anzitutto una lettera di richiamo non basta di per se a giustificare un licenziamento. Ai 5 giorni concessi per fornire spiegazioni dovrebbero infatti seguire ulteriori 6 giorni entro i quali comminare una sanzione punitiva. Inoltre, un licenziamento per giusta causa richiede una colpa grave da parte del dipendente soggetto al provvedimento, non una semplice insubordinazione o un contrasto con le idee del datore di lavoro.

Ma, che si tratti di licenziamento in tronco o di licenziamento per giustificato motivo (e la differenza è rilevante sotto il profilo del preavviso e sotto quello della retribuzione), Cellino, a quanto è dato (non) sapere, potrebbe aver avanzato come giustificazione del provvedimento i più disparati motivi. Venerdì scorso aveva dichiarato all’uscita dall’assemblea di Lega: “Da Ficcadenti mi aspetto che faccia quello per cui è pagato, cioè che alleni la squadra, cosa che non tutti fanno”, facendo forse presagire un licenziamento di Ballardini per rifiuto ingiustificato di eseguire la prestazione lavorativa. Quale che sia la motivazione, la cosa certa è che tra il presidente e il tecnico della miracolosa salvezza del 2008 è guerra fredda. Sarà un giudice a dirimere la questione e a stabilire se i motivi del licenziamento del ravennate siano fondati o meno. Di certo, qualora le rimostranze del tecnico dovessero essere accolte dal giudice, non verrà chiesta la reintegrazione sul posto di lavoro. La storia di Ballardini col Cagliari di Cellino si chiude qui.

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