Promossi&bocciati – Perin fa l’alieno, Pinilla vola: Lazio beffata al Ferraris

Perin 7: Teletrasporto o senso soprannaturale della posizione? Quella parata sul tiro a botta sicura di Lulic resterà uno di quei misteri irrisolvibili della storia di questo sport. Una prodezza che corona l’ennesima prestazione da “altro pianeta”. Alieno. Antonini 6.5: Rodato e rimesso a nuovo dalla riabilitazione astigiana, torna titolare al Ferraris con la tempra e […]


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Perin 7: Teletrasporto o senso soprannaturale della posizione? Quella parata sul tiro a botta sicura di Lulic resterà uno di quei misteri irrisolvibili della storia di questo sport. Una prodezza che corona l’ennesima prestazione da “altro pianeta”. Alieno.

Antonini 6.5: Rodato e rimesso a nuovo dalla riabilitazione astigiana, torna titolare al Ferraris con la tempra e il piglio di chi non ha mai smesso di pensare al campo. È il più attento della linea a tre, oltreché il più vivace in fase di spinta nell’anonimo primo tempo della banda gasperiniana. Esce esausto. (15′ st Bertolacci 6.5: Brio e lucidità nel momento nevralgico della partita. Suo il merito della seconda ammonizione a De Vrij che ha sbloccato l’incontro e l’intuizione per Perotti sul gol di Pinilla.)

De Maio 5: Domenica da incubo per il centralone francese. A infestare i suoi pensieri quel perticone di Djordjevic, uscito come un gigante dal confronto con il difensore rossoblù. I palloni aerei sono tutti suoi: solo Perin prima e la traversa poi riescono a impedire che il suo nome finisca sul tabellino dei marcatori. Ma non a rimediare la lacunosa prestazione di De Maio.

Burdisso 6: Arrivano silenziosi e letali come ninja i centrocampisti biancocelesti: Parolo, Lulic e Candreva sono una continua spina nel fianco per la difesa e l’argentino, con un occhio a De Maio in giornata no, porta a casa la pellaccia. 

Edenilson 6.5: Prudente e attento alle incursioni laziali, appare meno sfrontato rispetto alle scorse uscite in fase di spinta, quello che a volte servirebbe per mettere la testa fuori dalla propria metà campo. Migliora nella ripresa, quando i valori delle sostituzioni ribaltano gli equilibri e le energie dei capitolini vengono meno.

Rincon 6: Il suo lavoro instancabile andrebbe tradotto in gioco, ma l’assenza di un regista tra le fila rossoblù rende vana ogni buona volontà del centrocampo.

Sturaro 5: Oggi non ci siamo lì in mezzo. Lulic e Parolo fanno le veci di Aquilani e Borja Valero che sette giorni fa avevano tratto in scacco il centrocampo rossoblù: palleggio continuo e linea mediana in difficoltà. La convivenza con Rincon non sembra la più fruttifera.

Antonelli 6: Destino vuole che chiunque capiti dalle sue parti sia il fiore all’occhiello della squadra avversaria. Contenere Candreva è impresa ardua: il primo tempo il capitano va in apnea, nella ripresa può tornare a respirare con la complicità della calo laziale.

Perotti 5.5: Un lampo in mezzo a una partita da presenza evanescente: suo il colpo di testa ribadito in rete dal Pinilla volante. Mette il segno al risultato, ma quanta fatica per farsi vedere dalle parti di Berisha. Lavori in corso.

Matri 5: Esordio con debito per l’ex Milan e Juve davanti al pubblico del Ferraris. Non ancora al top della condizione, resta avulso dal gioco, pur stentato, degli uomini di Gasperini. Poche le sponde al servizio dei compagni e nessuna palla giocabile dalle parti di Berisha. Alla prossima. (24′ st Pinilla 7: “’Spetta che ci penso io”, deve aver confidato a Gasperini. Appena entrato, recupero in scivolata, fallo subito e arringa alla Nord. Poi, se si vuole ottenere qualcosa nella vita bisogna tuffarsi: detto, fatto. Incornata spericolata, tre punti. Vola Mauricio, vola).

Kucka 5.5: Se la sua lucidità fosse stata almeno la metà del temperamento messo in campo probabilmente sarebbe risultato il migliore in campo. L’occasione sciupata davanti a Berisha dopo un lunga cavalcata ne è la dimostrazione. (11′ st Lestienne 6.5: Rapido e sempre sull’attenti, preoccupa con costanza la difesa laziale fino a quel momento indisturbata da offensive rossoblù. Se queste sono le premesse, c’è da tenersi forte.)

Allenatore – Gasperini 6: La fortuna aiuta gli audaci, sostenevano i latini. E aiuta chi soffre, chi resiste e ci crede sino alla fine. La squadra del primo tempo non ha la minima opportunità per impegnare una Lazio tambureggiante. Le sostituzioni e il calo della fisico biancoceleste segnano la svolta e il Genoa, eccezionalmente nella gestione Gasperini, gioca male e porta a casa i tre punti. Qualcosa sta cambiando?

A disposizione: Lamanna, Sommariva, Izzo, Marchese, Greco, Falque, Rosi, Mussis.

LAZIO (4-3-3): Berisha 6; Basta 6.5 (1′ st Konko 6), De Vrij 6, Gentiletti 6..5 (22′ st Cana 5.5), Braafheid 6.5; Parolo 6.5, Biglia 6 (46′ pt Ledesma 6), Lulic 6; Candreva 7, Djordjevic 6.5, Anderson 6. Allenatore: Pioli. A disposizione: Marchetti, Strakosha, Mauri, Klose, Keita, Pereirinha, Onazi, Tounkara, Novaretti.

Daniele Zanardi

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