Promossi & Bocciati: Perotti saluta a modo suo, Suso e Ansaldi moti perpetui

Otto punti nelle ultime quattro gare, media di due per match. La grande depressione di dicembre – cinque sconfitte e l’eliminazione in Coppa Italia contro l’Alessandria (sic!) – è alle spalle e l’equipe rossoblù inizia col giusto piglio il trittico terribile: Fiorentina, Juventus, Lazio in sette giorni. Il Grifone conquista un punto che vale tantissimo […]


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Otto punti nelle ultime quattro gare, media di due per match. La grande depressione di dicembre – cinque sconfitte e l’eliminazione in Coppa Italia contro l’Alessandria (sic!) – è alle spalle e l’equipe rossoblù inizia col giusto piglio il trittico terribile: Fiorentina, Juventus, Lazio in sette giorni.

Il Grifone conquista un punto che vale tantissimo per la fiducia. Si è rivisto il vero gioco di Gasperini fatto di pressione a tutto campo, costanti raddoppi di marcatura, superiorità numerica nelle zone alte del campo e tanti cross dalle bande laterali. Ora i campioni d’Italia che vengono da dodici vittorie di fila, logico aspettarsi delle rotazioni.

Perin 7 – Essere un grande portiere significa compiere la parata (l’unica) che salva il risultato al 95’, volando su un tiro a fil di palo di Marcos Alonso. L’Airone rossoblù resta sempre una garanzia.

Muñoz 7 – La miglior partita da quando veste la casacca più antica d’Italia. Sempre preciso, puntuale negli anticipi e nessuna palla sprecata con le cavalcate “alla Lucio” oltre la trequarti.

Burdisso 7.5 – Quanto è mancato il León durante l’assedio dell’Hellas Verona domenica scorsa. La solita autorità imprescindibile per guidare il reparto. Ha annullato Babacar e Kalinic, doppia razione. Ce n’era per tutti oggi.

Izzo 6.5 – Il suo compito consisteva nel tenere Bernardeschi. Ha controllato l’esuberanza atletica del toscano senza farsi ammonire. Un po’ di sufficienza in due circostanze dove poteva ricorrere al fallo tattico.

Ansaldi 7.5 – Giù il cappello a un vero ambidestro. Gioca a destra, calcia col destro quando il piede naturale è il mancino. Copre, spinge e salva due gol sulla linea. Se Ansaldi era la toppa per una corsia dilaniata dalle assenze…  

Rincón 7 – Nel primo tempo ha corso per tre, nella ripresa è calato d’intensità. Logica conseguenza di chi spreme ogni stilla di energia. Borja Valero non si è visto? Merito suo.

Dzemaili 7 – Stessa ragione per il compagno di reparto venezuelano, ma speculare. Carbura nel secondo tempo quando il Generale macina meno chilometri. Gran lavoro nelle transizioni negative, discreto apporto anche nei pressi dell’area di rigore.

Laxalt 6.5 – Aiuta Izzo a contenere Bernardeschi, lo penalizza inibendogli il dribbling. È un soldatino che non mugugna, tace, corre con qualità e per un pelo non sblocca la partita (a fine primo tempo). È lui ad aver arato le bande laterali del manto erboso del Ferraris?

Suso 6.5 – Gli è mancato solo il gol, sfiorato al 50’ calciando da fermo, alla sudamericana. Il suo passo breve ma molto ritmato non è stato contrastato dalla lentissima difesa fiorentina. (64’ Capel 5.5 – A un giocatore di dimensione internazionale come lo spagnolo si chiede sempre qualcosa di più. Poteva alzare meglio il baricentro del centrocampo).

Pavoletti 5 – Errore non da Pavoloso al 51’ quando il centravanti livornese spara addosso a Tatarusanu un pallone impacchettato e infiocchettato da Perotti. Probabilmente ha pensato d’essere in fuorigioco oppure che il Monito calciasse a colpo sicuro. (92’ De Maio sv – Sliding door del futuro?)

Perotti 7 – Saluta Genova e il Genoa con una partita di qualità, dribblando quasi tutta la Viola. Il suo futuro è alla Roma, per il bene dei nervi dei tifosi rossoblù si perfeziona una trattativa che formalmente è stata chiusa da diverse settimane. Dopo le splendide emozioni che ha regalato, i genoani non cadano nell’errore di augurargli lo stesso destino di Iago Falque. Grazie di tutto, Diego. (64’ Cerci 6 – È lui il futuro a breve termine del Genoa, il difficile compito di non far rimpiangere il Monito).

All. Gasperini 7 – Partita studiata e interpretata a modo suo. Ha armato il suo Genoa con intensità (raddoppi a tutto campo) e qualità (Ansaldi in fase di cross). La sua grande preoccupazione è stata la corsia destra della Fiorentina, l’ha arginata con Izzo e Laxalt attaccando poi con Ansaldi e Suso. Riecco il Gaspressing, riecco quello che Lino Marmorato chiama G&G.

Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu 7; Roncaglia 4.5, Rodriguez 7, Astori 5; Bernardeschi 5.5, Vecino 5, Valero 5, Pasqual 5 (77′ M. Alonso 6.5); Zarate 5 (56′ Kalinic 5), Ilicic 4 (56′ Tino Costa 6); Babacar 4. All. Sousa 5

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