ESCLUSIVA PIANETAGENOA – Luca Chiappino: «Gasperini ha una squadra adatta ai suoi schemi»

Pianetagenoa1893 ha intervistato Luca Chiappino, l’ex tecnico Campione d’Italia con la Primavera del Genoa ed attuale allenatore del Sorrento, militante nel campionato di Lega Pro (Seconda Divisione). Abbiamo iniziato il colloquio con lui ricordando quel Genoa-Milan del 9 maggio 2010, nella quale sostituì in panchina Gianpiero Gasperini e abbiamo cercato di scoprire qualche “segreto” in più sul gioco che può […]


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Pianetagenoa1893 ha intervistato Luca Chiappino, l’ex tecnico Campione d’Italia con la Primavera del Genoa ed attuale allenatore del Sorrento, militante nel campionato di Lega Pro (Seconda Divisione). Abbiamo iniziato il colloquio con lui ricordando quel Genoa-Milan del 9 maggio 2010, nella quale sostituì in panchina Gianpiero Gasperini e abbiamo cercato di scoprire qualche “segreto” in più sul gioco che può applicare il “nuovo” tecnico alla guida del Grifone.

Nel maggio 2010, andò in panchina al posto di Gasperini che era squalificato: ricorda quella partita?

Mi chiamarono la domenica mattina per dirmi che avrei sostituito Gasperini. Era l’ ultima partita che giocavamo in casa, e ci ha fatto molto piacere chiudere il campionato con una vittoria, l’unico rammarico è che lo stadio era vuoto. Che dire, ho una media strepitosa come allenatore di Serie A, una presenza, una vittoria, il 100% (NDR: ride) e per di più contro una squadra come il Milan.

Come ricordava lei, quella partita fu giocata a porte chiuse, che sensazione si ha a giocare in uno stadio vuoto?

E’ una sensazione sgradevole, è contro logica e contro natura disputare una partita di calcio in uno stadio vuoto. Una partita di calcio è uno spettacolo, e lo spettacolo devi farlo per il pubblico. E’ svilente per chi scende in campo, farlo senza nessuno che ti guarda.

Parlando di moduli, sappiamo che lei predilige il 4-3-3, fu semplice per lei quella volta, dover applicare una filosofia di gioco diversa, il 3-4-3 di Gasperini?

Io in quel caso non ho applicato niente, ero lì soltanto per sostituire l’allenatore, i giocatori avevano già assimilato bene gli schemi e il modo di giocare che gli aveva “insegnato” Gasperini, non mi sarei mai permesso di fargli compiere qualcosa di diverso. In quei casi chi è in panchina deve soltanto incitare la squadra a fare bene e spronarli se le cose non andassero come ti aspetti.

Il gioco di Gasperini è un gioco offensivo, ma prevede anche una particolare fase difensiva, può spiegarci meglio in cosa consiste questo modo di difendere?

Questa è una cosa che non posso spiegarvi, ogni allenatore dà una sua interpretazione al gioco. Non si tratta soltanto di modulo, altrimenti saremmo tutti allenatori stereotipati, ma in realtà ognuno interpreta il modulo a modo suo. Ci sono degli elementi di base che giocando a tre, a quattro o a cinque, si svolgono, ma in seguito si possono modificare in base alle idee del singolo allenatore.

Gasperini, abbiamo visto, che è bravo a non dare punti di riferimento all’avversario, può riuscirci secondo lei anche con questa rosa?

Io credo di sì, ho sentito anche la sua intervista, nella quale diceva che era più preoccupato vedendo la squadra da fuori, ma una volta entrato ha trovato una squadra adatta a lui. Il Genoa ha sicuramente dei giocatori di livello e lui saprà valorizzarli al meglio.

Lasciando un attimo da parte Gasperini, parliamo di lei, cosa può dirci di questa cua nuova esperienza con il Sorrento?

E’ una nuova esperienza, una bella esperienza, dobbiamo trovare ancora fluidità e continuità di gioco, ci vuole un po’ di tempo per conoscerci tutti, ma credo che potremmo fare bene.

Luana Ambrico

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