Cari amici genoani vicini e lontani oggi al Luigi Ferraris c’è stata la dimostrazione del vero gioco del calcio: pali, traverse, parate spettacolari e gol a raffica. Merito della “premiata ditta” del gol Gasperini & co. a cui lo svantaggio iniziale ha avuto lo stesso effetto della carica suonata da un trombettiere. I meriti per la splendida gara di oggi vanno anche al Cagliari che ha cercato di contrastare invano il Grifone: anzi, l’errore decisivo della squadra sarda è stato proprio quello di scendere sullo stesso piano della formazione di casa, affrontandola sulla velocità e il dinamismo. I cagliaritani hanno dimenticato di chiudere le fasce e di marcare Milanetto, fonte preziosa e inesauribile del gioco rossoblù. Insomma, Allegri ha fatto un po’ come fece il suo maestro Galeone con Pescara a Napoli nel 1988: quella volta finì 8-2, oggi “soltanto” 5-3.
Ma torniamo al Genoa. Anche oggi ha confermato di essere tra le mura casalinghe del Ferraris una squadra completamente a trazione anteriore. Rispetto alla partita contro il Bologna si è riscontrata una maggiore determinazione e una miglior tenuta atletica: la squadra non si è risparmiata per tutti e 90 minuti. Il reparto avanzato è stato perfetto: Palladino l’ispiratore, Palacio il suggeritore, Sculli il realizzatore (pali permettendo). Tutti e tre non hanno dato scampo alla difesa avversaria scambiandosi le posizioni, senza dare punti di riferimento agli avversari. Un inciso: sono orgoglioso nell’aver scelto Beppe-gol per la premiazione nella celebrazione per un anno di vita di Pianetagenoa1893.net. Sono felice per avergli portato fortuna, dopo la benaugurante intervista a Sasà Bocchetti prima della gara contro l’Inter. Tutti noi siamo pronti ad essere l’amuleto per altri giocatori genoani e per il loro allenatore.
Tornando agli altri punti di forza odierni, si è notato un centrocampo “schiacciasassi” con Marco Rossi e Criscito dominatori sulle fasce, Milanetto “faro” e Zapater che ha trovato finalmente la sua identità di centrocampista di contenimento e di manovra. Punto di debolezza la difesa, con le “amnesie” di Bocchetti (micidiale quella a centrocampo che ha portato al rigore per il Cagliari) e il nervosismo di Papastathopoulos non compensati dalla discreta prestazione di Moretti. E soprattutto, il Grifo non è riuscito spesso a contenere Cossu, trequartista di grande valore, dal cui piede partivano le folate in contropiede della formazione isolana. Sembra proprio che quando il Genoa affronta le squadre con un trequartista sia destinata a soffrire.
E adesso si parte per Firenze, dove si disputerà l’ennesimo match per l’Europa contro la formazione di Prandelli ringalluzzita dall’insperato successo di Napoli. Molti tifosi hanno acceso le calcolatrici e stilato tabelle di marcia anche per la Champions League: nulla di più sbagliato. Il Genoa è sicuramente attrezzato per competere sino alla fine con tutte le pretendenti alla qualificazione alle coppe europee, ma non bisogna fare calcoli. Pesano tanti fattori, oltre ai punti in classifica: a cominciare dagli infortuni che hanno pesato davvero tanto finora. Però il “grande timoniere” Gasperini è riuscito a tenere sempre la “barra dritta” della nave genoana portandola in zone importanti del campionato. Meglio dunque pensare agli avversari per ogni singola partita, cercando di conquistare più punti possibile senza pensare al rendimento delle altre squadre: tutto quello che viene sarà guadagnato. Così sarà possibile giocare con serenità e concentrazione tutte le restanti gare del campionato e sarà possibile ottenere piacevoli sorprese.
Marco Liguori
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