Il Genoa ha perso una gara, non le sue ambizioni

State buoni, se potete: il Genoa ha perso una partita, non le sue ambizioni di alta classifica. Forse questa sconfitta è salutare per il prosieguo del torneo: il Chievo si è dimostrato avversario più coriaceo e consistente dello Slavia Praga. Prima di parlare della gara di ieri, però, voglio fare una premessa fondamentale: svolgerò delle […]


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State buoni, se potete: il Genoa ha perso una partita, non le sue ambizioni di alta classifica. Forse questa sconfitta è salutare per il prosieguo del torneo: il Chievo si è dimostrato avversario più coriaceo e consistente dello Slavia Praga. Prima di parlare della gara di ieri, però, voglio fare una premessa fondamentale: svolgerò delle semplici riflessioni e non delle severe critiche, sia ben chiaro. Finora Gasperini è stato lodato e applaudito per le sue scelte, a cominciare dal turn over: non sarà di certo un incidente di percorso a cancellare tutto quanto di buono che ha realizzato finora.

La prima domanda: dov’è maggiormente mancato oggi il Genoa al Bentegodi? La risposta è semplice: nel suo reparto principale, il centrocampo. Non ha fatto filtro alle folate in contropiede avversarie (da cui sono nati i tre gol) e ha costruito ben poco per l’attacco. Ancora non si riesce a capire il perché di Tomovic e Fatic esterni. Entrambi non sono sembrati ancora maturi per sostenere un compito fondamentale del gioco gasperiniano: dominare le fasce, saltare l’uomo e crossare. In più Tomovic ha alcune responsabilità per il primo gol, a causa di un suo errore. Aggiungiamo inoltre che la coppia Milanetto-Kharja è sembrata molto leggera a sostenere l’impatto con la linea mediana del Chievo. Il giocatore marocchino, come ha spiegato lo stesso tecnico rossoblù a fine gara, era reduce da un infortunio: non è ancora al 100% come ha anche dimostrato contro lo Sparta. Però contro i cechi aveva Zapater che lo copriva con grande sicurezza: chissà se lo spagnolo era davvero così stanco da essere lasciato a casa. Probabilmente giocherà contro la Juve: c’è da scommetterci, visto che finora ha dimostrato di aver perfettamente assimilato gli schemi di Gasperini. Ad ogni modo, c’è da pensare dunque che la coppia mediana odierna sarà messa in soffitta, almeno per un bel po’. Le incertezze a centrocampo si sono ripercosse sul trio difensivo, che ha sofferto molto le puntate offensive degli “asini volanti”.

Alla debolezza del centrocampo, si è aggiunta la giornata poco felice del trio d’attacco. Mesto, schierato a destra, già nel primo tempo aveva esaurito il carburante: cosa perfettamente normale, dopo aver giocato finora a livelli stratosferici. Perché dunque schierarlo come titolare? Non doveva scattare il turn over per lui? Anche Palacio si è rivelato opaco. Floccari ancora non è in piena forma: non riesce ancora a far salire la squadra come dovrebbe. Ha dimostrato di essere un buon rigorista anche a Verona. Il suo secondo rigore avrebbe dovuto essere calciato di nuovo, per l’ingresso di giocatori del Chievo in area di rigore prima della sua battuta a rete: invece l’arbitro Rocchi ha lasciato correre. Per carità, mancavano cinque minuti al termine e forse il 3-2 avrebbe cambiato poco: ma almeno avrebbe lasciato una speranza per tentare il pareggio. Anche per altri episodi la direzione di gara ha lasciato ancora una volta a desiderare. Non ci stancheremo mai di ripetere che occorre la tecnologia in campo, come accade in tutti gli sport professionistici.

All’interno della giornata nera di Verona, per fortuna ci sono alcune note positive. L’ingresso nel secondo tempo di due elementi della “Vecchia guardia”, Rossi e Sculli, ha dato almeno nuove energie alla compagine rossoblù e l’ha scossa dal torpore della prima frazione. Segnale inequivocabile che Gasperini non può fare a meno del nucleo storico: la loro amalgama con i nuovi è il punto di forza del Genoa, da cui non si può prescindere. L’altro elemento incoraggiante è il recupero di Palladino: il giovanotto napoletano si è impegnato tanto, scrollandosi di dosso i quattro mesi di stop forzato per la virosi. Anche lui ha dato un contributo al tentativo di riscossa del Grifo.

Adesso arriva la Juventus: giovedì sarà una sfida decisiva per confermare le ambizioni della squadra rossoblù. Ad aprile finì con un insperato 3-2: vuoi vedere che Gasperini ci sta preparando un’altra piacevole sorpresa?

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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