Il Genoa è più forte anche degli errori arbitrali

Il Genoa ricomincia da tre, numero magico per eccellenza. Tre sono stati infatti i punti conquistati ieri alla terza giornata: moltiplicandoli sempre per le tre vittorie consecutive fanno nove punti. Tre sono le squadre in testa alla classifica (Grifone, Juventus e Sampdoria). Tre sono i difensori e gli attaccanti del modulo di Gasperini e tre […]


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Il Genoa ricomincia da tre, numero magico per eccellenza. Tre sono stati infatti i punti conquistati ieri alla terza giornata: moltiplicandoli sempre per le tre vittorie consecutive fanno nove punti. Tre sono le squadre in testa alla classifica (Grifone, Juventus e Sampdoria). Tre sono i difensori e gli attaccanti del modulo di Gasperini e tre sono stati gli espulsi della vittoriosa gara per 4-1 contro il Napoli. E qui veniamo subito alla direzione “personalistica” di Tagliavento che ha condizionato la gara: assurda espulsione di Criscito per un vaffa palesemente non rivolto al direttore di gara, un rigore concesso al Genoa in modo generoso (ma anche alla moviola un contatto, sia pur lieve, tra Sculli e Campagnaro c’è stato), il tutto condito da cartellini gialli e rossi distribuiti a destra e a manca. La partita è palesemente sfuggita di mano al fischietto ternano, che già in passato si era reso responsabile di una serie di macroscopici errori verso la squadra rossoblù. Uno per tutti: il gol non gol concesso all’Inter il 7 marzo scorso, condito da altre amenità. Aggiungiamoci poi che Campagnaro andava spedito anticipatamente sotto la doccia già prima del rigore, da lui stesso provocato, a causa di un brutto fallo su Amelia: considerata l’espulsione di Criscito, ha adoperato due pesi e due misure. Una serie di decisioni che ha avvelenato purtroppo il magnifico clima di festa sugli spalti tra tifosi genoani e napoletani: però non ha assolutamente incrinato il gemellaggio, come testimonia anche l’urlo finale di incitamento della gradinata Nord verso gli azzurri. Speriamo che il designatore Pierluigi Collina abbia annotato tutto ciò e la prossima volta pensi a inviare un arbitro che sia all’altezza di dirigere la partita di una squadra di alta classifica, com’è appunto il Genoa. Il problema, come ho scritto più volte e come testimoniato da una raffica di sbagli accaduti durante l’ultima giornata, riguarda comunque tutta la classe arbitrale: in più, non si vuole introdurre la tecnologia già presente negli sport professionistici. E il risultato è deprimente. Adesso attendiamo le decisioni del giudice sportivo su Criscito: immaginiamo che il referto arbitrale sia sfacciatamente duro nei suoi confronti. Ciò potrebbe preparare un provvedimento disciplinare fin troppo severo: anzi, un’ingiustizia nell’ingiustizia.

Ieri sera è avvenuto un altro miracolo di Gasperini: il tecnico ha saputo infondere un’altra virtù ai suoi uomini, che rappresenta un’ulteriore marcia in più rispetto alla pur ottima scorsa stagione. Il Genoa, ha saputo prontamente reagire all’ingiusta espulsione di Criscito e a mettere sotto scacco il Napoli già in situazione di inferiorità numerica. Con la ritrovata parità, dopo l’espulsione di Campagnaro, il Grifone ha dominato a centrocampo mettendo a nudo tutte le lacune del Ciuccio. Zapater e Milanetto preparavano indisturbati la manovra offensiva, mentre sulle fasce Rossi, Mesto e Sculli scendevano portando scompiglio nella retroguardia napoletana. A Donadoni sono mancati due uomini ceduti nella campagna acquisti: Blasi, che avrebbe potuto arginare la manovra offensiva rossoblù nella zona mediana, e Mannini (ieri ha anche segnato il gol partita per la Samp) sulla fascia sinistra. In dieci contro dieci, il Napoli ha commesso l’ingenuità letale di lasciare libere le fasce: è proprio quello che è congeniale al Genoa. Gasperini ha compreso che in situazione di parità (numerica in campo e di risultato) i suoi potevano e dovevano vincere: ha completato l’opera con i cambi, puntuali e precisi come sempre. Palacio è risultato devastante: Crespo ha mandato in tilt Contini in occasione del 3-1. Kharja ha dimostrato, nei pochi minuti che ha giocato, di essere di ottima pasta. E bisogna ricordare la condizione eccellente di Mesto che ha realizzato un gol straordinario. Voglio ancora sottolineare la trasformazione del giocatore pugliese: l’anno scorso alternava prestazioni altalenanti, invece quest’anno corre, segna, crossa. E’ diventato un giocatore decisivo: ieri è stato “el hombre del partido” per dirla con i suoi compagni di lingua ispanica.

E adesso dove può arrivare il Genoa? Forse molto, molto in alto se, come ha detto Gasperini, non si monterà la testa. Giovedì c’è la prima partita del girone di Europa League contro lo Slavia Praga: si spera che possa rappresentare la conferma dell’eccellente momento dei rossoblù. «Aprite le porte il grifone va, nessun avversario mai lo fermerà».

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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