Dal molle “signor Hyde” del primo tempo al “dottor Jekyll” di carattere della ripresa: il Genoa coglie tre punti d’oro

Alzi la mano qualcuno di voi, cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, che avrebbe scommesso un centesimo di euro sulla vittoria del Genoa dopo il primo tempo men che mediocre di Verona. Non una azione degna di questo nome e neanche un tiro in porta, ad eccezione della pregevole mezza girata a volo […]


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Alzi la mano qualcuno di voi, cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, che avrebbe scommesso un centesimo di euro sulla vittoria del Genoa dopo il primo tempo men che mediocre di Verona. Non una azione degna di questo nome e neanche un tiro in porta, ad eccezione della pregevole mezza girata a volo di Moretti nel finale. Per fortuna dei tifosi, e soprattutto di quelli presenti al Bentegodi che si sono sgolati per tutta la durata della gara, il Grifone del primo tempo era il “signor Hyde”, molle e sconclusionato. Nella ripresa si è trasformato in “dottor Jekyll”, soprattutto con l’ingresso in campo di Bertolacci. La mossa si è rivelata indovinata da Ballardini che è passato dal 3-5-2 amorfo al 3-4-1-2 che ha dato maggior equilibrio alla squadra, pue de più spostata in avanti. Il trequartista rossoblù si è dimostrato sufficientemente ispirato per smistare palloni in avanti. Floro, che nel primo tempo è stato men che nullo, ha ricominciato a carburare, mentre Borriello ha avuto alcuni palloni in più. Nonostante i problemi evidenti a centrocampo, la squadra ha preso coraggio e ha cominciato almeno a farsi vedere più volte sotto la porta avversaria. Il gol di Borriello è frutto di un episodio, per la precisione di un calcio d’angolo, ma è stata una benedizione per sbloccare psicologicamente i giocatori. La marcatura è stata ancor più importante e significativa poiché è giunta quando il Chievo ha messo dentro Luciano ed è passato dal 5-3-2 al 4-4-2 e aveva iniziato ad attaccare con più insistenza la porta di Frey, dopo una prima frazione di gioco non certo entusiasmante da parte dei padroni di casa. Ripeto: restano i problemi a centrocampo, dove manca un marcatore (Kucka, Rigoni non riesce a rimpiazzarlo) e una mezzala a sinistra (non è il ruolo di Vargas o, peggio ancora, di Antonelli). Tuttavia è arrivata una vittoria derivante da una prova di carattere: è già qualcosa dopo la prova “molle” contro l’Atalanta.

Ora si attende la gara col Pescara di domenica prossima al Tempio, in cui “Patton” Ballardini recupererà Portanova in difesa. Considerata la necessità di vincere e con diversi gol, per evitare brutte sorprese in caso di parità con il Palermo in classifica che ha miglior differenza reti, forse il 3-4-1-2 potrebbe almeno dare più velocità e forza alla manovra offensiva rossoblù. E’ un’occasione da sfruttare in pieno, visto che i siciliani andranno a Torino con la Juve che dovrà almeno pareggiare per vincere lo scudetto, mentre il Siena andrà a Catania. I rosanero, che come ho detto la scorsa settimana sono la squadra da tenere a bada nella lotta per evitare la B, potebbero restare dietro. Il Torino, a soli 4 punti dal Grifone, potrebbe essere risucchiato nel vortice della salvezza e si possono aprire scenari inaspettati. Comunque sia il Genoa ha un solo risultato contro il Pescara, ultimo in classifica: vincere.

Marco Liguori

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