Che fine ha fatto il Genoa pragmatico di una settimana fa?

Dove abbiamo sbagliato? Immagino che questa domanda GianPiero Gasperini la porrà a se stesso e ai suoi uomini alla ripresa degli allenamenti. Sarà una domanda fondamentale, così come occorrerà capire i rimedi da porre. Tralasciando le influenze benevoli e malevoli sulla partita di Eolo sul Ferraris battuto dai venti, si può dire che il Genoa […]


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Dove abbiamo sbagliato? Immagino che questa domanda GianPiero Gasperini la porrà a se stesso e ai suoi uomini alla ripresa degli allenamenti. Sarà una domanda fondamentale, così come occorrerà capire i rimedi da porre. Tralasciando le influenze benevoli e malevoli sulla partita di Eolo sul Ferraris battuto dai venti, si può dire che il Genoa sia ritornato sui livelli di due/tre mesi fa, quando incassava gol a grappoli. Vorrei sommessamente far notare che il primo errore è stato causato dall’aver lasciato in perfetta libertà Adailton: l’ex rossoblù non era fermato né a centrocampo né dalla difesa. Il risultato è che non solo è riuscito a orchestrare i micidiali contropiede del Bologna, ma addirittura ha realizzato una tripletta: roba da Maradona, fatti ovviamente i dovuti distinguo. Ha duettato tranquillamente con Zalayeta che si è dimostrato una spalla ideale: forse è stata la sua posizione non definita che ha creato problemi alla retroguardia genoana. A centrocampo Buscé e Mingazzini sono riusciti a contrastare le manovre avversarie e a smistare palloni giocabili per le punte. In più il Grifo è tornato al festival degli svarioni difensivi, dove avremmo voluto che non tornasse più: non chiedeva di meglio Colomba, che ha impostato una gara perfetta sul tema “catenaccio e contropiede”. Insomma, l’esatto contrario delle ultime gare casalinghe del Vecchio Balordo: stavolta sono stati gli avversari a recitare la parte dei sorinioni. Intendiamoci: Rossi e compagni si sono battuti con grande impegno. Nel primo tempo sono riusciti (nonostante il forte vento) a dominare sulle fasce come recitano i dettami del gioco gasperiniano. Purtroppo è mancata la cattiveria così come il cinismo: anzi, è arrivata una folle idea sul 3-2 di voler mangiare in un boccone solo il Bologna che però è risultato indigesto. Forse la traversa di Zapater ha illuso che si potesse vincere in scioltezza: è andata male. Lasciamo perdere l’episodio del rigore: la decisione dell’arbitro Damato è stata corretta. Mi sembra però che, visto il contesto del finale di gara, se non ci fosse stato il penalty, c’era comunque il forte rischio che il Bologna avrebbe comunque segnato.

Adesso arriva la trasferta di Milano contro l’Inter. C’è tutta la settimana per Gasperini e i suoi uomini per ripensare agli errori commessi: soprattutto, il Genoa non deve partire battuto. Deve solo cercare di ritornare a essere la squadra pragmatica di una settimana fa.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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