Caso Lo Monaco: la Procura Figc si sveglia a 10 giorni dalla prescrizione – La coerenza di Monti

«Ma allora siete tosti?». Con questa battuta pronta e con una successiva spiegazione Pietro Lo Monaco ha liquidato le domande dei cronisti riguardo a presunti contrasti con il presidente Preziosi. Il dirigente del Genoa riceverà i pieni poteri di amministratore delegato e direttore generale nei prossimi giorni. Ma, miei cari tifosi genoani da Boccadasse al […]


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«Ma allora siete tosti?». Con questa battuta pronta e con una successiva spiegazione Pietro Lo Monaco ha liquidato le domande dei cronisti riguardo a presunti contrasti con il presidente Preziosi. Il dirigente del Genoa riceverà i pieni poteri di amministratore delegato e direttore generale nei prossimi giorni. Ma, miei cari tifosi genoani da Boccadasse al Mato Grosso, vorrei porre l’attenzione sulla vicenda del deferimento di Lo Monaco, riguardo a fatti che risalgono al 2005 quando era al Catania. La Procura federale ha disposto il suo deferimento davanti alla Disciplinare a soli 10 giorni dalla scadenza dei termini per la prescrizione riguardo a presunti illeciti di carattere amministrativo avvenuti appunto nel 2005: un anno che riporta tristi ricordi per l’ingiusta retrocessione in C1 del Vecchio Balordo. Il Codice di giustizia sportiva stabilisce l’estinzione del procedimento in sei stagioni. Infatti, i magistrati inquirenti della Figc hanno stabilito il deferimento lo scorso 20 giugno: 10 giorni dopo sarebbe scattata la prescrizione per l’indagine: la Procura l’ha invece interrotta quasi allo scadere del termine. Non è vittimismo porsi delle semplici domande: perché è stato atteso tanto tempo? E perché proprio nell’imminenza della nomina di Lo Monaco a supermanager del Genoa? Insomma, prosegue il clima plumbeo della caccia al Grifone: tutto ciò non mi piace per niente. Comunque sia Lo Monaco, come ha dimostrato oggi durante la conferenza stampa di presentazione delle maglie, ha argomenti validi per controbattere le accuse.

Ora l’ad del Genoa penserà a concludere la prima parte del mercato relativa alle cessioni. Come ha scritto ieri il nostro Federico Santini (clicca qui) è un aspetto necessario per far cassa. Il problema non è costituito dalle vendite di giocatori (anche se ho qualche perplessità per Granqvist che ha ben figurato nella scorsa stagione) ma chi sarà acquistato nei prossimi mesi. I tifosi si attendono non nomi altisonanti, ma giocatori affidabili e che mostrino il massimo impegno: in una parola, dimostrare attaccamento alla maglia rossoblù. Lo Monaco ha ribadito oggi ancora una volta quest’ultimo concetto.

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Consentitemi una piccola digressione finale di tipo politico. Non ne faccio mai, ma stavolta non posso esimermi dal farlo. Riguarda il presidente del Consiglio Mario Monti. Domenica sera era presente in tribuna a Kiev alla finale dell’Europeo Italia-Spagna. Mentre guardavo le immagini in tv mi chiedevo: ma il nostro capo del governo non aveva detto che, cito testualmente, «il calcio dovrebbe essere sospeso per due o tre anni»? Lo sa che la Nazionale è figlia del campionato e che non potrebbe esistere se il torneo fosse chiuso? Forse sta studiando da politico e medita di presentarsi alle prossime elezioni: la sua presenza allo stadio per una gara molto importante  ne è un chiaro segnale. Però un po’ di coerenza forse non guasterebbe.

Marco Liguori

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