Aspettando “Gasperinot”

Manca ormai soltanto l’ufficialità per Gasperini al Genoa. Non trapela nulla dalla cena tra il presidente Preziosi e l’allenatore che aveva riportato il Grifone in serie A e raggiunto l’Europa League nel 2009. Probabilmente si sta stabilendo la durata dell’accordo tra le parti, oltre ad alcune clausole: chissà, Gasperson potrebbe anche chiedere come impostare la futura […]


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Manca ormai soltanto l’ufficialità per Gasperini al Genoa. Non trapela nulla dalla cena tra il presidente Preziosi e l’allenatore che aveva riportato il Grifone in serie A e raggiunto l’Europa League nel 2009. Probabilmente si sta stabilendo la durata dell’accordo tra le parti, oltre ad alcune clausole: chissà, Gasperson potrebbe anche chiedere come impostare la futura campagna acquisti di gennaio. Per ora si può dire che le parti sono molto vicine a un nuovo “matrimonio”. La squadra per lui è comunque già pronta per il 3-4-3: la rosa attuale può già essere utilizzata con questo modulo. 

La sconfitta di oggi contro il Napoli ha mostrato un Genoa ancora una volta balbettante nel primo tempo. E’ vero che gli azzurri erano superiori, ma lo schieramento di Liverani hanno mostrato tutti i suoi limiti. In teoria con cinque centrocampisti, con due marcatori (Kucka e Biondini) e mezzo (Matuzalem con compiti di regia) gli avversari avrebbero dovuto avere vita difficile. Invece, la linea mediana rossoblu ha fatto acqua da tutte le parti: gli attaccanti napoletani sono entrati almeno cinque volte indisturbati in area e Pandev ha realizzato due gol. Non solo: nessun “memento audere semper”, l’attacco non osava colpire gli avversari. 

L’ingresso di Stoian, Santana e Fetfatzidis ha dato più vivacità alla manovra d’attacco, ma mancavano gli schemi o, come si scriveva un tempo, le geometrie. Palloni lanciati in avanti alla sperindio, con qualche iniziativa personale (in particolare di Stoian e Fetfatzidis): ma nulla di più. Ovvio che con queste condizioni, non si poteva sperare di strappare un risultato positivo. E ciò non poteva suscitare la reazione di Preziosi, che già alla fine del primo tempo era sceso negli spogliatoi visibilmente contrariato per lo spettacolo offerto dal Genoa. Così non si poteva andare più avanti. A proposito di Gasp, io e il collega Daniele Zanardi non appena terminata la gara avevamo telefonato prima a Ballardini: «Sono a cena con la mia famiglia» ha detto e ci ha salutato con grande educazione. Poi tentativo con Gasp che non ha risposto: immaginiamo che stava aspettando Preziosi, uscito poco dopo le 21.30 dal Ferraris per incontrarlo. Un silenzio eloquente. Ora attendiamo le decisioni definitive del numero uno rossoblù. Ma ormai, prima della trasferta di Catania, ci sarà (a meno di eventuali e improvvisi colpi di scena) l’ennesimo cambiamento sulla panchina del Grifone. Parafrasando il titolo del celebre capolavoro di Samuel Beckett: aspettando “Gasperinot”.

Marco Liguori

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