Appello al nuovo ministro dell’Interno: elimini la tdt – Qual è l’identità  del Genoa?

Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso spero proprio che questo sia l’ultimo editoriale in cui non parlerò de Zena e d’o balùn. O meglio: stavolta, dopo la terribile alluvione della scorsa settimana, ne parlerò almeno un po’. Diamo prima spazio agli avvenimenti nazionali che, comunque, ci interessano. Oggi è stato nominato il […]


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Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso spero proprio che questo sia l’ultimo editoriale in cui non parlerò de Zena e d’o balùn. O meglio: stavolta, dopo la terribile alluvione della scorsa settimana, ne parlerò almeno un po’. Diamo prima spazio agli avvenimenti nazionali che, comunque, ci interessano. Oggi è stato nominato il nuovo governo con il presidente del Consiglio Mario Monti: al ministero dell’Interno c’è un volto noto ai genovesi, Anna Maria Cancellieri, in passato prefetto del capoluogo ligure. Visto che ha svolto una carriera importante, da autentico servitore dello Stato, con una grande preparazione ed esperienza, chiedo al nuovo titolare del Viminale una sola “grazia”: eliminare la tessera del tifoso. E’ una disposizione incostituzionale e impopolare: sarebbe opportuno sostituirla con l’autocertificazione (esiste la legge al riguardo) per gli abbonati di non aver commesso reati da stadio, come ha proposto Federsupporter. Speriamo che, tra tanti problemi riguardanti l’ordine pubblico, riesca a valutare attentamente la questione tdt.

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«Direttore ci scusi, ma che c’azzecca la nomina di Piero Gnudi come ministro dello Sport?». Il quesito, condito da un’espressione “dipietresca” mi è stato posto da alcuni tifosi genoani che conoscono l’ottima fama del professore bolognese, laureato in economia e commercio, manager di numerose aziende e titolare di un famoso studio di consulenza fiscale e aziendale. L’unica risposta probabilmente sensata a questa domanda è la seguente: potrebbe riformare la legge 91/81 sulla disciplina del lavoro sportivo, magari mutando il rapporto da lavoro subordinato in quello da libero professionista. Oppure preparare provvedimenti riguardo le società sportive professionistiche: come ad esempio dare un senso alla famosa legge sugli stadi approvata in sede referente alla Commissione Cultura della Camera. Un provvedimento che però non ha rinnovato nulla rispetto al quadro normativo attuale: forse Gnudi potrebbe introdurre qualche valida proposta.

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E veniamo sia pure in breve al Genoa. Passatemi prima una similitudine politica: il “governo del presidente” lo ha inventato Preziosi costruendo la squadra e avvalendosi di un “tecnico” in tutti i sensi come “presidente del Consiglio”, ossia Alberto Malesani. Tornando ad argomenti più squisitamente pratici, a mio modo di vedere la squadra dovrà capire se è più “maschia” o “femmina”. Mi spiego: dovrà avere una sua più precisa identità, con un gioco più aggressivo e offensivo oppure più passiva ma pronta a colpire in contropiede. Forse è questa caratteristica che manca ancora alla formazione rossoblù: nella disfida di domenica col Novara (a proposito, un ringraziamento agli ultras che hanno raccolto fondi per le vittime dell’alluvione) probabilmente inizieremo a comprenderla.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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