Tutta la Serie A a 50 euro? Si può fare, ma non in Italia

La Corte di Giustizia Europea si era pronunciata nel 2001: un abbonamento tv sottoscritto in un paese membro dell'Ue è legalmente fruibile in qualsiasi paese membro, senza limitazioni. Internet, blocca la navigabilità sui siti dove la Serie A è a prezzi di realizzo, censurando così la navigazione

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Ce lo chiede l’Europa: quante volte sentiamo questo explicit nel mezzo di servizi giornalistici o in bocca ai politici quando c’è da giustificare una scelta – talvolta anche impopolare – effettuata nell’interesse (quale?) dei cittadini appartenenti ai ventotto paesi membri dell’Unione Europea.

Unione Europea, già! Quella in embrione col Trattato di Roma del 1957 e, attraverso altri trattati, giunta sino ai giorni nostri per come oggi la conosciamo. A proposito: l’anno prossimo si vota per il Parlamento Europeo!

Cooperazione giudiziaria e di polizia in ambito penale, insomma, sicurezza “comune”. Tutti uguali, di fronte alla grande madre Europa, anche per la valuta tranne qualche eccezione. Tutti uguali, niente più frontiere, unione doganale, banca centrale, niente dazi tra gli stati membri, addebiti tramite “Sepa” e tante altre piccole cose alle quali dobbiamo sottostare, volenti o nolenti, perché Ce lo chiede l’Europa. Competenza esclusiva, chiamasi.

Ma c’è anche la competenza concorrente, ovvero gli stati membri possono fare come credono per la coesione sociale ed economica, le politiche ambientali, la protezione dei consumatori e la regolamentazione di servizi di infrastrutture.

Ma allora? Siamo cittadini europei o no? La domanda sorge spontanea quando la dea eupalla scende in campo e decide di spezzettare tutto, anche la fruizione lontano dagli stadi: tv, smartphone, app, tablet. Il calcio in mobilità. Ma allora? Siamo o non siamo cittadini europei?

La Serie A è visibile in tutto il mondo, su diverse “piattaforme” di trasmissione. Ma restiamo in Europa. Anzi, in Italia. Il tifoso italiano è “obbligato”, se vuole seguire il calcio che conta, ad aderire alle proposte/balzelli di Sky o di Dazn, sennò… non c’è trippa per gatti. Invece un qualsiasi cittadino europeo non residente in Italia può acquistare la visione delle partite della Serie A a prezzi nettamente più vantaggiosi; navigare sul web per credere. E allora? Corriamo a sottoscrivere un abbonamento per tutte le partite tutte, ma proprio tutte, alla modica cifra di 50 euro omnicomprensivi! E no! Non dall’Italia. I vari provider internet riconoscono che la richiesta arriva da un “Ip” italiano e blocca l’accesso. Fino alla seconda guerra mondiale una cosa del genere in Italia si chiamava censura.

Eppure la Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’ottobre del 2001 aveva detto la sua in merito ad un abbonamento tv satellitare sottoscritto in uno stato membro dell’Ue e reso fruibile agli spettatori di un altro stato membro: Si… Può… Fare!!! Con il calcio no! Ma… non Ce lo chiede(va) l’Europa?

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