TUTTI A SCUOLA: I REGOLAMENTI SPIEGATI DAL GENOA CRICKET (parte 7)

Nella puntata odierna sono affrontate le eliminazioni


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L’eliminazione del batsman è l’unica carta che la squadra in difesa (in bowling) ha a disposizione per impedire a quella in attacco (in batting) di raggiungere punteggi alti, difficilmente superabili nel secondo inning, quando i ruoli si invertiranno.

Il batsman può essere eliminato per “bowled”, per “caugth”, per “LBW”, per “run out”.

Andiamo con ordine.

L’eliminazione “bowled” è quella classica: la ball lanciata colpisce ed abbatte il wicket, davanti al quale è posizionato il batsman. Vi ricordo che il batsman eliminato nel gergo del cricket viene chiamato “wicket”; proprio per questo, nel tabellone dello scorer, non compare mai la voce “eliminati” ma, per l’appunto quella di “wickets”: non si dice, cioè, che la tal squadra ha eliminato tot battitori, ma che ha conquistato tot wickets.

Quella per “caugth” (presa la volo) è, forse la più spettacolare: il battitore colpisce la palla e questa viene afferrata al volo da uno qualsiasi degli avversari; spesso ciò accade a seguito di gesti tecnici ed atletici di prim’ordine e di grande difficoltà. Senza contare ciò che questa presa volante comporta a livello di incidenti, forti contusioni, a volte fratture, che colpiscono soprattutto le dita: la palla, abbiamo detto, è di materiale legnoso pressato, durissima e viaggia a velocità notevoli, oppure cade da altezze che possono essere anche di venti o trenta metri; è un gesto di difficoltà elevatissime e non sempre riesce.

“LBW”, acronimo di “leg before wicket”: letteralmente significa “gamba davanti al wicket”. E’ una eliminazione lasciata alla discrezionalità dell’ umpire e, per ciò stesso, spesso contestata da chi la subisce, ma soprattutto da chi non la vede applicata a suo favore. Cerco di chiarire questa fase di gioco. Il bowler effettua il lancio in direzione del wicket; davanti al wicket c’è il battitore pronto alla respinta: se la palla impatta nelle gambe del batsman, che non riesce a colpire con la mazza, l’arbitro deve valutare se la ball avrebbe colpito il wicket oppure no. Nel caso ritenga corretto questo possibile sviluppo del lancio, elimina il battitore.

Altra forma spettacolare di eliminazione è il “run out”: si verifica quando, dopo la respinta della palla e mentre i battitori corrono verso il wicket opposto – nel tentativo di realizzare un punto -, uno dei due viene “pescato” fuori dalla zona di battuta: se un avversario recupera la palla ed abbatte i paletti, da qualunque posizione ciò avvenga, il battitore che ha respinto la ball viene eliminato.

Nel momento in cui viene eliminato il decimo batsman, o, per usare la giusta terminologia, quando è stato conquistato il decimo wicket, termina l’inning, indipendentemente dal numero di overs completati. Se invece la squadra in bowling non riesce prendere i dieci wickets, l’inning terminerà al completamento degli overs programmati.

Nel secondo inning, a parti invertite, sarà sufficiente che la squadra in batting superi di una sola run il punteggio raggiunto dagli avversari, perchè vinca la partita.

Il pareggio (“draw”) è risultato piuttosto raro. Di solito è di tipo tecnico: accade che, per impraticabilità del campo o per avverse condizioni climatiche, non si possa disputare l’incontro; in questo caso viene stabilito un “draw tecnico”.

Questo avviene nei tornei a lungo respiro, come è il campionato. Nei tornei ad eliminazione diretta, su incontro unico, si procede, nell’intenzione di proclamare, comunque, una squadra vincitrice, ad effettuare un certo numero di tiri liberi, in assenza di battitore, verso il wicket: chi ne abbatte di più, seguendo particolari regole apposite, vince la partita; concettualmente sono un po’ come la lotteria dei rigori: in realtà non è per nulla facile, a venti metri di distanza, colpire i paletti – circa 23 centimetri di larghezza -, seguendo le norme che regolano il lancio e il rimbalzo della ball. Tale procedura si chiama “bowl out”.

A cura di Claudio De Martini vice presidente Genoa Cricket

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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