Il Genoa Cricket acquista il forte indiano Singh

Vive con i genitori in una cascina di Pasquero, frazione di poche case a un tiro di schioppo da Mondovì, dove il padre, come tanti altri indiani nelle fattorie dell’Italia settentrionale, cura il bestiame e munge le mucche. Figlio unico, è la grande speranza del cricket italiano, il punto di forza della nazionale ‘under 15’ […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Vive con i genitori in una cascina di Pasquero, frazione di poche case a un tiro di schioppo da Mondovì, dove il padre, come tanti altri indiani nelle fattorie dell’Italia settentrionale, cura il bestiame e munge le mucche. Figlio unico, è la grande speranza del cricket italiano, il punto di forza della nazionale ‘under 15’ che l’estate scorsa ha vinto il titolo europeo di categoria. Si chiama Harpreet Singh, è venuto dal Panjub quando aveva 11 anni e da pochi giorni ne ha compiuti 16. “Vorrei essere cittadino italiano. Ne sarei orgoglioso. Amo questo paese di cui ho avuto l’onore di difendere i colori”. È un ragazzo giudizioso, Harpreet. A Mondovì

frequenta l’Istituto professionale di meccanica, che dalla cascina dista un quarto d’ora di pullman. E in Italia ha già fatto le scuole medie: avrebbe dunque le carte in regola, secondo la proposta sulla cittadinanza Granata-Sarubbi, per diventare italiano subito, pur non essendo nato nel nostro paese. Con la legge attuale, invece, dovrà aspettare lo scoccare dei dieci anni di residenza, e non sarà comunque una passeggiata.  “Il primo anno sono stato bocciato – racconta – perché non conoscevo bene la lingua. Poi tutto è andato liscio. I miei punti di forza sono inglese e meccanica. I compagni di scuola sono tutti amici”.

Ogni domenica, l’anno scorso, si metteva in treno per andare a Varese, dove giocava nella squadra di cricket dell’Euratom. Ma la grande notizia è venuta un mese fa: “Sono stato ingaggiato dal Genoa, in serie B. Forse giocherò anche in prima squadra, un sogno”. Se così sarà, questo ragazzo risulterà il più giovane giocatore di cricket d’Italia. Del resto, l”under 15′ che ha vinto l’Europeo era formata per dieci undicesimi da stranieri, quasi tutti del Sud Est asiatico, che hanno indossato la divisa azzurra grazie a delle particolari norme internazionali.  “Tra le tante cose, la cittadinanza agevolerebbe i loro spostamenti, quando giochiamo all’estero”. Chi parla è l’allenatore, nonché nazionale azzurro, Kelum Perera, 25 anni, nato a Firenze ma di origine srilankese: lui, almeno, è stato naturalizzato a 12 anni, quando i genitori hanno ottenuto la cittadinanza italiana.

Genoa Cricket

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.