Nel 1932 il Genoa pareggia con la Fiorentina (2-2)

Nel 1932 il Genoa pareggia con la Fiorentina per 2-2. Con l’inizio degli anni ’30 e l’invecchiamento dei campioni del decennio precedente su cui si reggeva, per il Genoa inizia un drastico ridimensionamento che il solo Stabile non può evitare: il campione argentino si era rotto una gamba e al suo rientro non era più […]


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Nel 1932 il Genoa pareggia con la Fiorentina per 2-2.

Con l’inizio degli anni ’30 e l’invecchiamento dei campioni del decennio precedente su cui si reggeva, per il Genoa inizia un drastico ridimensionamento che il solo Stabile non può evitare: il campione argentino si era rotto una gamba e al suo rientro non era più quello di prima.

Il Genoa si ritrova nei guai, la difesa prende troppi goal e la squadra scende in classifica. C’è bisogno di un intervento urgente e così si decide di richiamare Luigin Burlando che alla fine del campionato precedente aveva appeso le scarpe al chiodo.

Il tempo di allenarsi per riprendere forma, ed il campione è nuovamente pronto per scendere in campo a Firenze, in un Genoa che che ne viene da tre sconfitte consecutive, con ben dieci reti al passivo; una nuova sconfitta rischierebbe di aprire una crisi profonda e, per la prima volta, la squadra rossoblu teme il peggio.

La formazione che scese in campo contro i viola era formata da De Prà, Poggi, Gilardoni, Frisoni, Burlando, Orlandini, Patri, Mazzoni, Banchero, Casanova, Levratto.

La Fiorentina schierò un trio centrale d’attacco di prima qualità, composto da Busini-Petrone-Galluzzi. In difesa il Genoa rischia di ballare dal primo all’ultimo minuto, ma la presenza di Burlando si rivelerà determinante: con la sua classe e il suo senso della posizione sa come rendere la vita dura al trio d’attacco avversario e, grazie al suo carisma, i suoi compagni di squadra possono esprimere un rendimento più alto, a cominciare dalle mezzali Esposto e Mazzoni che trovano in lui quel punto di riferimento che mancava.

L’inizio è folgorante: i rossoblu, rinfrancati nel morale, vanno subito in vantaggio con Banchero prima ancora che la lancetta del cronometro abbia scandito il primo minuto di gioco; ma il grande Petrone è pronto a pareggiare un minuto dopo. Poi equilibrio fino a due minuti dalla fine del primo tempo, quando ancora Banchero trova la rete del 2 a 1.

Il Genoa va al riposo in vantaggio, e questa è una bella notizia per i genoani, dopo gli ultimi risultati negativi a catena.

Ma a soli nove minuti dall’inizio del secondo tempo Petrone insacca il pallone del 2-2, che sarà definitivo. Infatti, non accade più nulla fino alla fine: il Genoa tiene bene il campo e porta a casa un preziosissimo punto.

Il ritorno dell’”Uomo di ferro”, come veniva chiamato Burlando per il suo fisico da atleta e per la sua indomabile combattività, si rivelerà determinante per frenare la caduta e permetterà al Genoa di finire dignitosamente il campionato.

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