Il grande ritorno di Hiljemark ci fa capire come lo svedese sia stato sottovalutato e mal usato nei primi sei mesi dell’anno scorso. Più che un calciatore sembrava un modello strappato dalle passerelle: non si capiva chi fosse e cosa volesse dare al Grifone. Diede un gol a Empoli, nella vittoria salvezza. Poi, il nulla. Un senso di vuoto e inconsistenza caratterizzava le prestazioni del biondo svedese, anche se, a dire la verità, nessuno riusciva a brillare di luce propria in quel momento così catastrofico per il Grifone.
La rinascita di Hiljemark è coincisa con l’errata scelta professionale del campionato greco e del saggio ritorno al Genoa. Approvato da Ballardini, Preziosi l’ha riportato a Genova in poche ore in una trattativa lampo. Oscar il biondo, sembra il nome di un re di Svezia, una volta messo piede in campo è diventato imprescindibile, consolidando l’esattezza dell’intuizione del tecnico di Lugo. Centrocampista di passo, Hiljemark corre tanto e parla poco: farebbe la fortuna di qualsiasi allenatore minimamente attento. Ballardini lo usa come puntello a sinistra per Laxalt e mezz’ala che si apre e attacca la profondità.
In queste partite si è (ri)scoperto un Hiljemark crossatore capace di creare situazioni pericolose con ogni pallone scoccato in area. Il biondo, come laterale, è un’invenzione da non attribuire complessivamente a Ballardini poiché in estate ci lavorò già Juric ma senza avere il coraggio di lanciarlo anche in campionato. In partita Hiljemark si presenta al cross più volte, una scelta ponderata e provata spesso in allenamento. Oscar è il miglior crossatore del Genoa per numero di occasioni create: l’intelligenza posizionale c’è, la qualità al momento del cross non manca. Ben lungi dal pensare che possa diventare a breve il nuovo laterale destro del Genoa scalzando Lazovic, Rosi e Pereira, Hiljemark offre un’opzione di gioco in più a Ballardini. Il regista del suo grande ritorno in rossoblù.
