Juric toglie sicurezza di titolarità a chiunque

Il tecnico croato mischia le carte prima di Genoa-Udinese: nessuno è certo della titolarità

Partitella a Pegli (Pianetagenoa1893.net)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Uno splendido sole di primavera – altroché il freddo e la nebbia… – faceva dimenticare l’autunno con i suoi venti gradi percepiti sui gradoni. Porte aperte al centro sportivo Pio-Signorini di Pegli per l’ultimo allenamento “pubblico” del Genoa. La sessione è durata due ore, condotte in intensità da uno scatenato mister Juric, oggi in versione sceriffo rossoblù.

Dopo la consueta colazione in Villa e un breve riscaldamento, la squadra ha affrontato il primo esercizio quotidiano: sei contro sei in un campo a dimensioni ridotte, inizialmente tutto di prima, poi tocco libero e finalizzazione di prima intenzione. Juric (e i suoi collaboratori) voleva cattiveria nei passaggi, l’ingrediente mancante a Bergamo.

Nella seconda prova il campo è stato allargato fin sulla trequarti. Nove contro nove, con due jolly a fare da bonus a chi non trovava un compagno libero. Non si contano le volte che il tecnico di Spalato abbia detto la parola magica: pressing. Prima si ruba la palla e più si può far male all’avversario, è una diretta proporzionalità. La seconda variante dell’esercizio prevedeva una “punizione” inflitta alla squadra incapace d’interrompere otto passaggi consecutivi: doppio scatto oltre i conetti posti a bordo campo.

Lavoro a parte per Ezequiel Muñoz. Il Chiquito ha fatto una serie di scatti sotto l’osservazione del prof. Barbero: come già detto, Juric spera di recuperarlo per domenica.

Buone sensazioni da Giovanni Simeone (dal suo arrivo in Italia ha incrementato a vista d’occhio la massa muscolare nelle gambe), Ninkovic (a causa di un salvataggio di un gol per poco non si faceva male all’anca) e Pavoletti (la forma è tornata quella precedente all’infortunio).

Ancora presto per capire il reparto offensivo che schiererà Juric contro l’Udinese. Ocampos-Pavoletti e Gakpé-Pandev sono state le coppie che si sono alternate nel focus con Corradi. Nella partitella finale, il tecnico croato ha mischiato le formazioni più volte: dalla difesa, all’attacco. Che lo abbia fatto per togliere sicurezze di titolarità a chiunque? Diavolo di un Juric…

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.