GRIFO D’ATTACCO – Gioco poco brillante ma Genoa pragmatico

Coda non è in vena realizzativa ma è giusto aspettarlo perché la sua carriera parla di un attaccante "tardivo"

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

La trasformazione di Jagiello poco prima dell’intervallo riporta il Genoa alla vittoria dopo un pareggio e una sconfitta. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 275ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

In testa vincono tutte, compreso il Genoa (1-0 al Modena) che resta in scia. «Non è ancora il momento di guardare la classifica ma era molto importante vincere al Ferraris. Il primo tempo è stato all’altezza della qualità del campionato di Serie B, ripresa bruttina con qualche patema di troppo perché ai rossoblù è mancato il colpo del ko come già dimostrato nelle precedenti partite. Il Grifo ha ampi margini di miglioramento, a cominciare dal gioco poco brillante, ma le caratteristiche della squadra di mister Blessin sono chiare: l’impronta è difensivista, c’è fisicità e un buon pragmatismo che sarà determinante nei prossimi mesi. Gli aspetti positivi del Genoa prevalgono su taluni tratti negativi sebbene quest’ultimi non debbano essere trascurati».

Jagiello è sempre più l’uomo dei gol pesanti. «É stato il migliore in campo assieme a Portanova, il cui spirito è da Genoa, e merita il posto da titolare che gli ha ritagliato Blessin. Come mi ripeteva mister Simoni le reti dei centrocampisti valgono tanto, non scordiamoci della marcatura di Frendrup al Parma, e nell’economia di una stagione fanno la differenza. Ciò vale a maggior ragione in un momento in cui Coda non è in vena realizzativa: ieri ha giocato per la squadra, vero, ma mi ha deluso. Ciononostante è giusto aspettarlo perché la sua carriera parla di un attaccante “tardivo”, che inizia a segnare con continuità qualche settimana dopo l’inizio dell’anno: penso che questo suo blocco temporaneo sia in parte fisico come in parte tecnico».

Che cosa può aiutare il Genoa a compiere il necessario salto di qualità per tornare in vetta? «Dopo alcune gare vinte più con le giocate e la bravura dei singoli che con un gioco corale serve una vittoria netta, con più di un gol di scarto, che convinca l’ambiente e dia una vampata di fiducia allo spogliatoio: qualcosa come “La grande abbuffata”, pellicola del ’73 del regista Ferreri. Il Genoa può riuscirci ovunque perché in Serie B i valori delle avversarie sono equidistanti e il fattore campo conta meno del solito giacché non esistono squadre dominanti. Superata la sosta, il calendario offre agli uomini di Blessin un blocco di partite che devono vedere il Grifone protagonista per dare un senso concreto al motto “only one year” coniato dal club».

Due intere settimane di lavoro consentiranno a mister Blessin di allineare la forma generale della squadra? «Sì, e da quel momento si dovrà vedere la migliore versione del Genoa, compreso l’apporto degli ultimi arrivati: un’amichevole, magari da disputare a porte aperte per il pubblico rossoblù, può aiutare tale processo d’integrazione. Il tecnico tedesco può lavorare dettagliatamente su un modulo a due punte, soprattutto in casa, con un trequartista di qualità come Aramu o Gudmundsson alle loro spalle. Del resto la profondità dell’organico del Genoa dà più opzioni a Blessin: ogni settimana almeno un paio di giocatori di livello sono certi di partire dalla panchina».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

Clicca qui per leggere il precedente numero del Grifo D’Attacco

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.