(S)Visti da lontano – Genoa a Venezia, ma senza illusioni

Il Grifone retrocederà per colpe proprie, ma dovrà prendere una posizione forte su Di Bello per il clamoroso rigore negato a Destro

Federico Santini Genoa Preziosi

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Il Genoa perde anche le ultime speranze di salvezza non riuscendo a superare la squadra con cui si contenderà l’ultimo posto in classifica di questo campionato-agonia.

Il Genoa retrocederà per colpe proprie, ma non possiamo rimanere in silenzio di fronte al clamoroso rigore negato dall’arbitro Di Bello a Destro. Il difensore tira giù l’attaccante del Genoa che ti lo stesso ma centralmente. Vantaggio quindi non concretizzatosi e rigore da fischiare.

La cosa incredibile è che Di Bello arrivava già da due altri clamorosi errori ai danni del Genoa. Ci riferiamo al gol annullato alla seconda giornata di campionato a Pandev in Genoa-Napoli dopo la papera del portiere azzurro in uscita, e al rigore clamoroso negato allo scadere a Pandev abbattuto a Roma da Florenzi nel campionato 2018/2019.

Incredibile come Di Bello sia andato a rivedere solo 1 episodio su 3 e solo a danno del Genoa.

Ci chiediamo se l’arbitro abbia un conto aperto con il Genoa. Crediamo che la società debba prendere una posizione forte e chiedere di non avere più, in futuro, il fischietto di Brindisi per 3 indizi fanno una prova, di sfortuna, incapacità o arroganza decidete voi.

A parte questo il Genoa è già retrocesso dalla fine del girone d’andata per politica sportiva di Preziosi negli ultimi 5 anni. I nuovi non hanno invertito la rotta, giustamente più concentrati a demolire l’esistente che cercare una ristrutturazione impossibile.

La campagna acquisti, improntata sull’ingaggio di qualche giovane di buona prospettiva, non poteva cambiare il corso della storia di una società che ha saputo vincere solo 3 delle ultime 31 partite di campionato giocate in casa, piuttosto che 1 delle ultime 25 totali.

Davvero qualcuno sperava che questo tipo di campagna acquisti bastasse ad alzare il rendimento di una squadra da 11 punti al giro di boa a quello di una squadra con un rendimento da Champions per arrivare a 36-37 punti finale?

Ora sotto con la trasferta di Venezia. Aldilà dei proclami di rito sulla voglia di riscatto e sull’impegno di tutti, non servono illusioni. Anche quest’anno per salvarsi serviranno (almeno) 37 punti che per il Genoa attuale significa 7 vittorie e 1 pareggio nelle residue 13 partite. Un ruolino da terzo/quarto posto. Meglio quindi concentrarsi sui calciatori che dovranno affrontare il campionato di Serie B l’anno prossimo che continuare a schierare chi verrà mandato via.

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