Spiace sottolinearlo, ma Juric ci sembra in difficoltà. La partita di ieri è stata la sintesi di una serie di errori sin troppo facili da elencare.
Juric ha presentato una formazione sperimentale con ben 6 debuttanti dal 1° minuto – Spolli, Zukanovic, Cofie, Rosi, Centurion e Ricci – diventati 8 dopo gli innesti di Pellegri e Brlek, nonostante la partita fosse fondamentale.
Juric ha lasciato ancora una volta il centrocampo all’avversario (era successo con la Juve e, soprattutto, a Udine). La mediana della Lazio, composta da gente come Basta, Murgia, Milinkovic-Savic, Leiva e Lulic, ieri sera ha fatto quello che ha voluto.
La scelta di partire con Centurion prima punta si è rilevata un “massacro emotivo” sia per l’argentino, tolto dopo mezz’ora perché prima punta non è, e sia per Galabinov, finito nel dimenticatoio in fondo alle gerarchie di squadra.
Juric avrebbe dovuto partire subito con Pellegri, dall’inizio e sempre: il pubblico avrebbe capito e apprezzato la scelta. Centurion e Galabinov non sarebbero stati così mortificati.
Juric continua a sbagliare la scelta del capitano. Amiamo Mattia Perin, ma con un capitano più scafato e soprattutto in grado di parlare costantemente con i compagni, l’errore sulla non – sostituzione immediata di Spolli, si sarebbe evitato. E’ abbastanza evidente che questo Genoa in campo non ha leader e Perin è relegato in una zona ben precisa del campo, senza facoltà di intervento.
Genoa – Chievo è un crocevia della stagione importantissimo. A un mese dall’inizio dal campionato questa squadra non ha meccanismi, non ha identità, non ha leadership. Il punticino in classifica ne è la ovvia conseguenza.