Di Biagio, un’altra traversa

Disastro mediatico in conferenza stampa a Londra: tra lo stupore generale annuncia un solo titolare contro l'Inghilterra, Donnarumma e non Perin


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A Giggi proprio non piacciono le traverse. Ne colpì una, con la palla, nel quarto di finale del Mondiale del 1998 in Francia: errore che costò l’eliminazione dell’Italia dalla competizione, a sua volta vinta dai transalpini guidati da uno strabiliante Zidane. A distanza di vent’anni Di Biagio ne colpisce una seconda, con la testa, quando annuncia al popolo la titolarità di Donnarumma e la conseguente panchina di Perin. L’ha fatto ieri pomeriggio, nella pancia dello stadio degli inglesi, Wembley, alla vigilia dell’amichevole con l’Inghilterra. Un disastro mediatico grottesco, che castiga ancora una volta il merito.

Perché Donnarumma e non Perin? Perché il portiere più mediatico e non il più in forma del campionato italiano? I punti di domanda, sui taccuini degli scribi, sono tantissimi. E peccato che il ct Di Biagio non abbia speso una parola in più del semplice «ma Mattia mi ha messo in difficoltà». Una frase amara, che deprime i tifosi genoani che fino a ieri hanno sognato: un’uscita estemporanea che non fuga il dubbio di gerarchie eteroimposte e veti incrociati. Dispiace che sia finita così, con Buffon che si siede in panchina – una tantum, giova ribadirlo – di fianco a Perin.

Meritava Perin perché è cresciuto ancora nonostante il terzo infortunio grave, perché ha domato un carattere fumantino ed estroverso traendone una incredibile forza nei momenti di sconforto. Meritava l’Airone del Genoa, medaglia d’oro al valore di De Prà. Invece no, i pali della Nazionale saranno difesi da Donnarumma, portiere talentuoso e di prospettiva che nella stagione corrente sta perdendo il confronto con Perin. Giggi Di Biagio ha voluto così e si spera che sia finito: una staffetta tra portieri, a gara in corso, significherebbe non averci capito ancora niente, nonostante la seconda traversa colpita indossando, in altre vesti, i colori della Nazionale.

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