Genoa Club Portuali Voltri: “Se si vende la società, perché cedere prima i migliori calciatori?”

I dubbi del sodalizio rossoblù sulle operazioni di cessione di Pellegri e Salcedo, oltre che delle trattative per Simeone e Izzo

Genoa club portuali voltri

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Il Genoa Club Portuali Voltri invia a Pianetagenoa1893.net un nota con i dubbi riguardanti le operazioni di cessione di Pellegri e Salcedo, oltre che delle trattative per Simeone e Izzo.

SE SI VENDE LA SOCIETÀ, PERCHÉ CEDERE PRIMA I MIGLIORI CALCIATORI?

L’estate Rossoblu era cominciata in modo davvero inusuale: infatti fino a due settimane fa nessun calciatore era ancora stato ceduto.
Solo gli argentini tristi Orban e Burdisso avevano già fatto autonomamente le loro valige.
Questa assenza di movimenti (non solo in uscita) poteva essere valutata come segnale positivo, soprattutto nell’ottica della paventata cessione societaria.

Ma le illusioni e le speranze sono svanite all’inizio della scorsa settimana: da una parte i baby-prodigio Pellegri e Salcedo sono stati venduti ancora in culla, Simeone era al centro di un’asta tra Fiorentina e Torino, Izzo aveva una manciata di biglietti aerei tra cui sceglierne uno; dall’altra il Presidente Preziosi aveva pubblicamente affermato che di concreto sulla vendita del suo pacchetto azionario non c’era ancora nulla, che giravano molte voci infondate e che sarebbe stato ancora lui il protagonista in prima persona del calciomercato di questa estate.
In poche parole, la società non si vende, i calciatori migliori sì.
Ecco servita l’ennesima doccia fredda tipica delle caldissime estati genoane.

Ma a cavallo del weekend appena trascorso ecco il nuovo colpo di scena: Preziosi ha ceduto il Genoa, anche se non si sa ancora come e a chi.
A cosa sarebbero quindi servite le cessione di Salcedo e Pellegri?
A colmare debiti per rendere “appetibili” i conti della società?
Oppure si tratta del segnale che Preziosi non molla definitivamente il Grifone e che quindi la Società non è stata concretamente ceduta?

Inoltre la cessione dei due baby rossoblu è stata giudicata da troppi “addetti ai lavori” come un colpo geniale visto che, tra due anni, potrebbe portare nelle casse del Genoa 60 milioni.
Questi nuovi metodi di pagamento somigliano tanto ai “fantamilioni” del Fantacalcio.
Perché sono troppe le variabili che entrano in gioco, troppo pochi invece i denari concreti che i due ragazzi, Pellegri principalmente, portano in cassa, soprattutto se si pensa ai prezzi assurdi con i quali in Europa sono stati pagati giovani calciatori con prospettive calcistiche meno rosee rispetto a quelle dei nostri due campioncini.

Altro aspetto che fatichiamo a comprendere è quello del meccanismo con il quale il Genoa incasserà i Bonus della cessione, che a quanto pare sarebbe legato alle presenze in campionato dei due giocatori.
Se l’accordo prevede che entrambi rimangano ancora due anni “in prestito” al Genoa, pare ovvio che Pellegri e Salcedo giocheranno anche fuori forma o infortunati pur di far aumentare gli introiti nelle casse societarie.
Di norma i Bonus di questo tipo scattano quando i giocatori ceduti raggranellano presenze in una nuova squadra, unico vero fattore per stabilirne il reale valore!
Invece in questo caso i Bonus scatteranno con le presenze nella squadra che li cede.
Può essere questa una condizione possibile?

E se per ipotesi il Genoa incasserà veramente 60 milioni (e non solo i 20 attuali e reali), che senso avrebbe vendere anche Simeone e Izzo, depauperando completamente i pochi valori tecnici della squadra dello scorso campionato?

Sperando che Donnarumma rimanga a Milano e che i portieri di tutta Europa continuino a godere di ottima salute, lasciandoci quindi per ancora un anno Perin tra i nostri pali, rimaniamo con queste domande prive di risposta in attesa di buone nuove.

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