Era il 20 febbraio 2012, un freddo lunedì dopo un Genoa – Chievo di rara bruttezza, 0-1 con gol del francese Thereau. Da queste colonne, primi in assoluto (clicca qui per leggere), chiedevamo il rientro di Fabrizio Preziosi nel Genoa come Direttore Generale. Un rientro legato all’imminente divorzio da Capozucca (figurarsi). Un rientro utile a evitare pericolose derive di classifica, per molti inimmaginabili quel giorno (figurarsi). Un rientro che servisse a rinnovare il Genoa, dopo anni di buoni risultati e soddisfazioni. All’epoca Enrico Preziosi vantava ancora credito presso larga parte della tifoseria, anche se, e qui i sostenitori del Presidente hanno ragione, il Genoa da centro classifica di Ballardini era considerato “noioso” e non andava bene. Un rientro, quello di Fabrizio, che in effetti avvenne per le ultime di campionato e fu decisivo.
Dopo 9 mesi, sempre dopo un Genoa – Chievo di rara bruttezza, invochiamo un rientro al Genoa di Fabrizio Preziosi. Questa volta, però, non con ruoli di Direttore Generale, ma di Presidente.
Che il padre lasci la poltrona di Presidente ed esca dal consiglio di amministrazione del Genoa CFC, mantenendo un ruolo di assegnazione di risorse e controllo, come si conviene al proprietario di un grande gruppo industriale come la Giochi Preziosi.
Che il figlio diventi Presidente del Genoa, portando entusiasmo, idee, freschezza nel Club più antico d’Italia. E preservandone il valore in caso di cessione.
Da quel Genoa – Chievo, ahinoi, nulla è migliorato. Anzi.
Federico Santini
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